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Osservatorio Federculture 2007, a cura di Manuela Veronelli

Rapporto 2007 sulla legislazione e sulla giurisprudenza
in materia di ambiente, beni ed attività culturali, cinema,
spettacolo, sport e turismo

di Daniela La Marca

Sommario: 1. Premessa. - 2. I provvedimenti statali. - 3. La legislazione regionale. - 4. I disegni di legge. - 5. La giurisprudenza della Corte costituzionale.

1. Premessa

L'Osservatorio di Federculture, avviato a partire dal 2004 come strumento di monitoraggio della legislazione e della giurisprudenza, censisce i provvedimenti legislativi statali, gli atti ministeriali, i disegni di legge, le leggi regionali e le sentenze della Corte costituzionale in materia di ambiente, beni ed attività culturali, cinema, spettacolo, sport e turismo [1]. I dati sono rappresentati da grafici e tabelle che riportano, rispettivamente, le percentuali e il numero dei provvedimenti in ciascun ambito.

Sulla base del censimento condotto quest'anno, si possono evidenziare alcune considerazioni a carattere preliminare riferibili al 2007.

1. Si registra una riduzione del numero di provvedimenti legislativi nelle materie individuate (14%) rispetto alla produzione normativa relativa a tutti gli altri settori (86%) (v. grafico 1).

2. E' aumentato, invece, il numero dei decreti ministeriali, rispetto ai provvedimenti legislativi (v. grafico 3) soprattutto nell'ambito delle materie ambiente e beni culturali (v. grafico 4) (v. tabelle 1 e 2).

3. Tra i disegni di legge più innovativi, si evidenziano alcune progetti di legge riguardanti la promozione e il sostegno della creatività giovanile.

4. Si è data attuazione a molte direttive comunitarie, la maggior parte delle quali riguardano la tutela dell'ambiente e la lotta all'inquinamento. E' cresciuto anche il numero delle ratifiche di accordi internazionali di cooperazione in ambito culturale, cinematografico e sportivo.

5. E' diminuito, rispetto allo scorso anno, il numero delle sentenze emanate dalla Corte costituzionale in materia conflitti di attribuzione tra Stato e regioni (v. grafico 13) (v. tabella 5).

6. E' aumentato il numero dei testi unici emanati a livello regionale e si registra una particolare attenzione nei confronti del turismo, sulla base della competenza esclusiva in materia delle regioni (v. grafico 6) (v. tabella 3).

Si passa ora ad esaminare nel merito i più rilevanti provvedimenti assunti nel corso di quest'anno, distinguendo tra provvedimenti statali, legislazione regionale, disegni di legge e sentenze della Corte costituzionale.

2. I provvedimenti statali

Per quanto concerne i provvedimenti statali (leggi, decreti legge e decreti legislativi), si evidenzia, innanzitutto, un divario consistente tra la produzione normativa in tema di ambiente, beni e attività culturali, turismo, cinema, spettacolo e sport e tutti gli altri settori (v. grafico 1). La percentuale di provvedimenti legislativi più significativa negli ambiti presi in considerazione nell'Osservatorio, peraltro, riguarda l'ambiente (43%). I beni culturali e paesaggistici seguono con una percentuale minore (29%), mentre turismo (7%), cinema e spettacolo (7%) e sport (14%) registrano percentuali di gran lunga inferiori (v. grafico 2) (v. tabella 1). Degna di nota si presenta la produzione di decreti ministeriali, soprattutto in tema di ambiente e beni culturali (v. grafico 4). Rispetto all'anno 2006, infatti, si registra, in generale, un calo della produzione a carattere legislativo in ciascuno dei settori esaminati (v. grafico 5), avendo fatto quest'anno il governo ricorso, prevalentemente, all'emanazione di atti ministeriali (v. grafico 3).

Passando ad analizzare, in particolare, i provvedimenti riguardanti la materia dell'ambiente (43%), si evidenzia come la maggior parte di essi riguardi l'emergenza rifiuti. La ratio di questo dato è da ricondursi soprattutto alle vicende che tuttora affliggono alcune regioni del nostro Paese, ma anche alla forte spinta proveniente dall'Unione Europea nei confronti degli Stati membri ad adeguarsi, in questi settori specifici, alle direttive comunitarie. Oltre a ciò, si evidenziano alcuni provvedimenti, sempre in attuazione delle direttive comunitarie, concernenti la gestione delle acque di balneazione, nonché l'avvio di programmi nazionali di bonifica e ripristino ambientale di siti inquinati.

Larga parte dei provvedimenti emanati a livello statale nel settore dei beni e delle attività culturali (29%), invece, si riferisce a leggi che hanno ratificato accordi internazionali. Si segnala, tra queste, la ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla protezione e la promozione delle diversità delle espressioni culturali, fatta a Parigi il 20 ottobre 2005 e la ratifica ed esecuzione della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata sempre a Parigi il 17 ottobre 2003 dalla XXXII sessione della Conferenza generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, per l'educazione, la scienza e la cultura (Unesco). Gli altri provvedimenti sono costituiti soprattutto da atti ministeriali, alcuni dei quali relativi ad eventi culturali a carattere nazionale ed internazionale di indubbia rilevanza. Si segnala, in particolare, il provvedimento che ha disposto l'ingresso libero in tutte le sedi espositive e nei luoghi d'arte dello Stato in occasione della "IX Settimana della Cultura" e la manifestazione dedicata alle "Giornate Europee del Patrimonio 2007", nonché i decreti di dichiarazione di "grande evento" nelle città di Napoli e Milano, rispettivamente per il "Forum Universale delle Culture 2013" e per l'"Expo Universale 2015". Particolare attenzione merita, nell'ambito dei provvedimenti emanati a livello ministeriale, il d.m. 23 marzo 2006, concernente linee guida per l'applicazione della legge n. 717/1949 (c.d. legge del 2%) e recante norme per l'arte negli edifici pubblici. Con tale provvedimento, il governo, oltre ad incentivare l'applicazione della regola della devoluzione del 2% dell'importo dell'appalto ad opere d'arte negli edifici pubblici, ha chiarito, tra gli altri, che la potestà legislativa in materia di arte negli edifici pubblici spetta alle regioni, dando loro un impulso ad attivarsi in questo senso.

Le materie di sport, turismo e spettacolo rimangono anche per quest'anno il fanalino di coda. In particolare, per quanto concerne lo sport (14%), le tematiche più affrontate riguardano il doping e la violenza negli stadi. Sono state, infatti, approvate le Convenzioni anti-doping dell'Unesco e del Coni, mentre il d.l. n. 8/2007 ha introdotto misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizione calcistiche. In tema di turismo (7%), si registrano alcuni provvedimenti in materia di promozione di forme di turismo eco-compatibile. Il d.p.c.m. 16 febbraio 2007, ad esempio, ha previsto una serie di misure volte a favorire la destagionalizzazione e a diffondere i flussi turistici sul territorio nazionale, nonché prevedere uno stanziamento di risorse destinate a supportare le piccole e medie imprese del settore per l'adeguamento delle strutture e dei servizi a standard di qualità.

Nel settore dello spettacolo (7%), un provvedimento legislativo di una certa rilevanza è rappresentato dalla ratifica dell'accordo internazionale di coproduzione audiovisiva tra Italia e India. Gli atti ministeriali rilevano, soprattutto, in merito alla conferma dei criteri per la ripartizione della quota del Fondo Unico dello Spettacolo (Fus) destinata alle Fondazioni lirico-sinfoniche e per la costituzione e il funzionamento della Consulta per lo spettacolo e delle commissioni consultive per lo spettacolo dal vivo. Anche quest'anno, dunque, non è stata varata alcuna riforma dello spettacolo dal vivo, nonostante il ministero per i Beni e le Attività culturali (Mibac) avesse predisposto un disegno di legge su questo difficile tema.

Vale la pena evidenziare, inoltre, numerosi interventi a carattere trasversale volti a modificare l'assetto organizzativo di alcuni ministeri. Con il d.p.r. n. 233/2007, infatti, è stato ampiamente riorganizzato il Mibac. Le novità maggiormente rilevanti riguardano la figura del Segretario generale che diviene il nuovo modello di riferimento in luogo del capo di Dipartimento. Ad esso vengono attribuiti compiti sia politici che amministrativi, quali funzioni di coordinamento e di supporto all'indirizzo del ministro, nonché compiti gestionali di servizi all'amministrazione. Ridimensionato, invece, il numero delle direzioni generali, in seguito alla soppressione della direzione per il patrimonio artistico, storico ed etnoantropologico, successivamente accorpata con quella per i beni architettonici. A livello locale, invece, rimane confermato il ruolo di fulcro dell'articolazione periferica delle direzioni regionali, con un ampliamento delle proprie attribuzioni.

Con il d.p.r. n. 2/2007, altresì, si è provveduto a ridisegnare il ruolo del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici (organo consultivo a carattere tecnico-scientifico del Mibac). Con il d.p.r. n. 89/2007, invece, sono stati riordinati alcuni organismi del Mibac, quali la Consulta per lo spettacolo, le Commissioni consultive per lo spettacolo dal vivo, la Commissione per la cinematografia e il Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore. Anche taluni organismi del ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del mare hanno subito un processo di riorganizzazione. Il d.p.r. n. 90/2007, infatti, ha provveduto ad articolare le segreterie tecniche, la Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale - Via e Vas e l'Osservatorio nazionale sui rifiuti. Si segnala, infine, il d.p.c. 16 febbraio 2007 che ha riguardato l'organizzazione e il funzionamento dell'Osservatorio nazionale del turismo, già istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

In tema di risorse, si evidenzia la legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008), con la quale sono stati previsti una serie di nuovi finanziamenti alla cultura e leve fiscali in tutti i settori presi in considerazione. Nello specifico, si segnala l'introduzione di un credito d'imposta pari al 40% dell'apporto in denaro effettuato per la produzione di opere cinematografiche di nazionalità italiana (art. 1, comma 325); l'istituzione presso il ministero della Solidarietà sociale del Fondo per la diffusione della cultura e delle politiche di responsabilità sociale delle imprese, con una dotazione pari a 1,25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009, 2010 (art. 2, comma 437); un fondo per il ripristino del paesaggio (art. 2, comma 404) e ad agevolazioni per le fondazioni lirico-sinfoniche (art. 2, comma 395). La finanziaria ha stanziato, inoltre, 95 milioni di euro per il periodo 2008-2010, finalizzato all'istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, del "Fondo per lo sport di cittadinanza" (art. 2, comma 564). Da ultimo, l'art 3, comma 5 ha confermato la possibilità di devolvere il 5 per mille ad enti che svolgono attività socialmente rilevanti.

3. La legislazione regionale

Il 38% delle leggi regionali censite nel 2007 riguarda la materia dell'ambiente; il 30% si riferisce al settore dei beni e della attività culturali, segue il turismo con il 19%, mentre sport, cinema e spettacolo hanno, rispettivamente una quota del 7% e del 6% (v. grafico 6) (v. tabella 3). Rispetto al 2006, tuttavia, si evidenzia una flessione nella produzione normativa in tutti i settori appena elencati (v. grafico 7). Rispetto allo scorso anno, inoltre, si nota anche una riduzione del divario tra la produzione normativa del Nord (48%) rispetto a quella del Centro (29%) e del Sud (isole comprese) (23%) (v. grafici 8 e 9).

In materia di ambiente (38%), la produzione legislativa regionale si è concentrata soprattutto sul tema dell'inquinamento atmosferico, acustico e luminoso. Si segnala, in questo senso, le legge emanata dalla regione Friuli-Venezia Giulia, la l.r. n. 16 del 2007, che ha disciplinato il Piano di azione regionale per la valutazione dell'aria sul territorio regionale volto alla prevenzione, al contenimento e al controllo del rischio di superamento dei valori limite degli inquinanti e delle soglie di allarme dei livelli di ozono.

In tema di beni e attività culturali (30%), la regione Liguria, con la l.r. n. 37/2006, ha disciplinato la valorizzazione dei percorsi pedonali comunali di particolare interesse paesistico-culturale. Per quanto concerne i parchi naturali, invece, la regione Lombardia, con l.r. n. 16/2007, ha emanato un testo unico interamente dedicato a questo ambito. La regione Sardegna, altresì, ha individuato nella tutela, fruizione e valorizzazione del proprio patrimonio culturale, materiale ed immateriale, un fattore di crescita civile, sociale ed economica, esaltando così il ruolo delle politiche culturali quale substrato delle politiche economiche e sociali. Sempre in tale ambito, aumenta l'importanza attribuita da alcune regioni agli ecomusei. Infatti, attraverso la concessione di contributi mirati alla rivalutazione della cultura e delle tradizioni locali, alcune di esse (ad esempio, le regioni Umbria, Lombardia, Sardegna) hanno inteso assicurare le funzioni di ricerca, conservazione e valorizzazione di un insieme di beni culturali rappresentativi di un ambiente e dei modi di vita che lì si sono succeduti e ne accompagnano lo sviluppo.

In tema di architettura e arte contemporanea, si segnala l'attivazione di strutture volte a promuovere questo settore a livello regionale. In Sicilia, ad esempio, con l.r. n. 15/2006 è stato istituito il Dipartimento per l'architettura e l'arte contemporanea che ha lo scopo di incentivare la qualità dei progetti per la realizzazione di opere pubbliche o private di rilevante interesse architettonico, destinate, in primo luogo, ad attività sociali e culturali. Sempre in tema di architettura, la regione Campania, con la l.r. n. 22/2006, in linea con gli ideali e gli obiettivi della Convenzione Europea del Paesaggio, ha introdotto alcune norme in materia di architettura rurale, con l'obiettivo di salvaguardare e valorizzare alcune tipologie di architettura tradizionali.

Le regioni sono state particolarmente attive nel settore del turismo (19%), attuando la potestà attribuita loro dall'art. 117, comma 4, Cost. La regione Lombardia, ad esempio, ha redatto, con la l.r. n. 15/2007, un testo unico sul turismo, nell'ambito del quale sono state evidenziate le principali linee di intervento in questa materia, volte, non solo ad un'auspicabile crescita economica, ma anche ad uno sviluppo culturale e sociale della collettività. La regione Umbria, con la l.r. n. 18/2006, invece, ha riservato a sé funzioni di indirizzo, programmazione e controllo, demandando a province e comuni gli altri compiti, istituendo altresì un Osservatorio sul turismo. Particolare attenzione è stata riservata, poi, all'agriturismo e al turismo rurale. La regione Liguria, infatti, con la l.r. n. 13/2007, ha disciplinato gli itinerari dei gusti e dei profumi, mentre la regione Lazio, con la l.r. n. 14/2006, ha tentato di valorizzare le risorse e le peculiarità paesaggistiche rurali del proprio territorio.

Sport, cinema e spettacolo rimangono, invece, le materie meno valorizzate a livello regionale. Per quanto riguarda, in particolare, il settore dello sport (7%), non ci sono interventi di rilievo da segnalare, se non un provvedimento in tema di sicurezza degli sport invernali. In materia di cinema e spettacolo (6%), invece, la Sardegna, attraverso una legge organica sul cinema, la l.r. n. 15/2006, ha inteso incentivare la produzione regionale di opere cinematografiche, allo scopo di rafforzare le imprese locali anche a livello internazionale. Con l.r. n. 18/2006, invece, ha disposto misure volte alla programmazione culturale ed economica e al monitoraggio delle attività teatrali, musicali, di danza, dello spettacolo di strada, viaggiante e circense che costituiscono espressione dell'identità sarda. Per il perseguimento di tali obiettivi, oltre alla previsione di agevolazioni finanziarie, è stato istituito l'Osservatorio regionale dello spettacolo. Anche la Liguria, con l.r. n. 34/2006, ha emanato una disciplina in materia di spettacolo dal vivo, individuandolo come fattore fondamentale per lo sviluppo morale e civile della società, idoneo a generare opportunità e investimenti sul territorio.

4. I disegni di legge

Il 43% dei d.d.l. presentati nel 2007 riguarda la materia dei beni culturali e paesaggistici, il 23% l'ambiente; seguono i settori cinema e spettacolo con il 14%, lo sport con il 13% e il turismo con il 7% (v. grafico 10). Il 75% di essi è ad iniziativa parlamentare, mentre il 25% ad iniziativa governativa (v. grafico 11) (v. tabella 4).

La maggior parte dei disegni di legge sembra essere stata ispirata dall'idea di riaccentrare, in capo allo Stato, materie devolute, in attuazione delle modifiche al Titolo V Cost., alla potestà legislativa delle regioni. In numerose proposte legislative, infatti, si coglie la volontà di modificare il disposto costituzionale relativo alla ripartizione delle competenze tra Stato e regioni.

In particolare, con il d.d.l. n. 2771, si è proposto di ripristinare il Ministero del turismo, soppresso a seguito del referendum popolare abrogativo nel 1993. Il d.d.l. n. 2430, altresì, prevedeva di riportare la materia del turismo nell'ambito della legislazione concorrente. Anche il d.d.l. n. 3009 conteneva modifiche al dettato dell'art. 117 Cost. al fine di attribuire allo Stato la competenza legislativa in materia di cultura e spettacolo. In tal modo, il legislatore avrebbe potuto intervenire colmando le lacune normative delle regioni in questi settori e, al contempo, uniformando la disciplina in materia su scala nazionale.

La proposta di legge costituzionale n. 2773, invece, era volta ad introdurre nella Costituzione un esplicito riconoscimento al diritto all'ambiente. Nella sua nuova formulazione, infatti, tale concetto non comprende più soltanto gli aspetti inerenti al "patrimonio storico" e al "paesaggio", ma si estende alla natura nel suo insieme, prendendo in considerazione anche le trasformazioni operate dal genere umano sulla natura stessa attraverso l'applicazione delle più elevate tecnologie.

Su questo tema, si possono menzionare anche il d.d.l. n. 1241 che proponeva l'istituzione del difensore civico dell'ambiente, nonché il d.d.l. n. 2924 che suggeriva la destinazione di una quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche al finanziamento di attività e di interventi di tutela ambientale.

Per quanto concerne la materia dei beni e delle attività culturali, si segnala come il d.lg. n. 42/2004 sia stato oggetto di numerosi d.d.l. volti a delegare al governo l'introduzione di ulteriori modifiche dopo quelle emanate con i d.lg. nn. 156 e 157/2006. Alcune proposte, ad esempio, hanno riguardato la tutela indiretta dei beni culturali immobili, le procedure autorizzative in ambito paesaggistico e in materia di interventi di adeguamento liturgico aventi ad oggetto beni culturali appartenenti a istituzioni o enti ecclesiastici [2]. Nel d.d.l. n. 1863, invece, è stato proposto di costituire un Fondo per il recupero e la tutela dei centri storici e dei "borghi antichi d'Italia". Da evidenziare anche il d.d.l. n. 1505, recante disposizioni per favorire l'unitarietà dei beni immobili di interesse artistico, storico, archeologico ed etno-antropologico, spesso di proprietà di più soggetti, circostanza che rende poco agevole qualsiasi decisione in ordine ad un loro utilizzo unitario. Allo scopo di valorizzare il patrimonio tecnico-scientifico e diffondere la cultura scientifica, con il d.d.l. n. 1731, altresì, era stato proposto di istituire la rete dei musei nazionali di scienza e tecnica, composta dal Museo nazionale della scienza e della tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano, dall'Istituto e Museo nazionale di storia della scienza di Firenze e dalla Città della scienza di Napoli. Il d.d.l. segnalato avrebbe favorito le attività coordinate di ricerca e di comunicazione, anche tramite l'uso delle tecnologie dell'informazione, espositive, convegnistiche, laboratoriali, didattiche e formative.

Si segnala, infine, il d.d.l. n. 1854 recante disposizioni in materia di riorganizzazione degli Istituti italiani di cultura all'estero, che avrebbe provveduto ad una ridefinizione della loro missione, in considerazione dell'influenza che la loro attività esercita sulla percezione dell'identità e dell'immagine italiana nel mondo. A tal fine, il d.d.l. prevedeva l'istituzione, presso il Ministero degli affari esteri, del Dipartimento per la cultura, la lingua e l'immagine dell'Italia nel mondo con il compito di organizzare, guidare e coordinare tutta l'attività culturale italiana all'estero.

Il settore dello spettacolo e del cinema è stato oggetto del 14% del totale dei d.d.l. censiti. Tra gli altri, si evidenzia la proposta di una legge quadro in tema di spettacolo dal vivo, il d.d.l. n. 2603, con cui si intendeva definire i principi generali dell'intervento pubblico in questo settore. Oltre a ciò, con d.d.l. n. 1747, è stato proposto di istituire l'Agenzia nazionale per il cinema con funzioni di supporto tecnico al Mibac e di promotore di tutte le iniziative utili all'intera filiera cinematografica. Sempre con il medesimo d.d.l. sarebbero dovute mutare le logiche del Fus, con l'introduzione di una serie di misure ed incentivi fiscali incidenti su tutto il settore.

Da segnalare, inoltre, il d.d.l. n. 1379, riguardante gli interventi pubblici di promozione e sostegno della musica e della creatività giovanile. Tale disegno di legge parlamentare presentato dal Senato intendeva promuovere la musica giovanile in tutto il territorio nazionale, sottolineandone l'importanza quale espressione fondamentale dell'identità dei giovani. L'intervento mirava a garantire la sperimentazione e la ricerca, a favorire la formazione professionale e l'accesso dei giovani alle attività musicali.

Sempre nell'ambito dello sviluppo di politiche giovanili si segnalano i due d.d.l. nn. 2154 e 2980: il primo, finalizzato all'istituzione di borse di studio per studenti meritevoli, vincitori di titoli europei, mondiali od olimpionici in discipline sportive riconosciute dal Comitato olimpico internazionale. Il secondo, mirato a stanziare un contributo a favore dell'Ente autonomo Festival internazionale del cinema per ragazzi e per la gioventù di Giffoni.

In tema di turismo, invece, si segnala la proposta di legge n. 2647 che prevedeva di demandare alle regioni la disciplina della materia turismo marino, al fine di promuovere tutte le forme di turismo legate al mare e, al tempo stesso, di favorire uno sviluppo del territorio integrato.

Non particolarmente meritevoli di menzione, invece, le proposte legislative inerenti lo sport, se non quelle legate alla repressione dei fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche.

5. La giurisprudenza della Corte costituzionale

Dall'indagine svolta sulle sentenze emanate dalla Corte costituzionale è emerso che una percentuale del 54% si riferisce alla materia dell'ambiente, il 25% ai beni culturali e paesaggistici, il 14% al turismo e il 7% allo sport (v. grafico 12) (v. tabella 5). Rispetto allo scorso anno si denota, inoltre, una leggera diminuzione del numero delle sentenze nelle materia di nostro interesse (v. grafico 14).

L'ambiente (54%) rimane, dunque, la materia in cui sono sorte il maggior numero delle controversie. Esclusi gli interventi relative al settore dei rifiuti, la pronuncia più rilevante riguarda l'attribuzione agli Ambiti per lo sviluppo territoriale (c.d. Aster) di funzioni di programmazione di interventi territoriali integrati relativamente alle finalità di realizzazione di opere pubbliche, di programmazione territoriale di servizi pubblici, di tutela e valorizzazione del territorio e delle risorse naturali. Interessante anche la pronuncia in tema di opere su beni paesaggistici in assenza di autorizzazione o in difformità da essa. La Corte, infatti, con l'ord. n. 144/2007, si è pronunciata contro la possibilità di estinguere il reato edilizio nell'ipotesi di estinzione del danno ambientale, a seguito di rimessione in pristino del bene. L'assorbimento dei due reati non sarebbe possibile in quanto si tratta di fattispecie criminose analoghe, ma non identiche, che hanno, peraltro, oggetti giuridici diversi. L'estinzione del reato di danno ambientale, pur riguardando un bene di importanza superiore, sarebbe giustificata dal valore prevalente che il legislatore ha dato al ripristino del bene paesaggistico, rispetto alla pretesa punitiva dello Stato, che è alla base del reato edilizio.

Si segnala anche la sent. n. 367/2007 relativa al d.lg. n. 42/2004 sulle novelle intervenute agli artt. 142, 143 e 146. Per quanto riguarda l'art. 142, la Corte ha stabilito l'individuazione ex lege, con vigenza illimitata, delle categorie di beni da tutelare con vincolo paesaggistico, precludendo alle regioni di individuare con il piano i corsi d'acqua irrilevanti dal punto di vista paesaggistico. In merito agli artt. 143 e 146 in tema di procedimento di rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, la Corte costituzionale ha stabilito l'obbligatorietà e l'efficacia vincolante del parere della Soprintendenza, nonché la possibilità di delega da parte delle regioni delle funzioni, sempre in ambito di autorizzazione paesaggistica, alle province e/o a forme associative sovra comunali.

Si conferma, inoltre, il dato del 2006 che vede la mancanza di pronunce in materia di cinema e spettacolo. Residuali anche i settori di sport (7%) e turismo (14%). In particolare, per quest'ultimo ambito basta annoverare la sentenza che ha attribuito alla regione Marche la funzione di organizzazione e coordinamento delle attività delle imprese che partecipano in Italia e all'estero a manifestazioni fieristiche, incontri operativi di commercializzazione e sondaggi di mercato.

Note

[1] Si segnala che:

- sono stati censiti tutti gli atti pubblicati in G.U. dal primo gennaio al 31 dicembre 2007;

i provvedimenti legislativi statali registrati sono costituiti da leggi, decreti legge e decreti legislativi;

- gli atti amministrativi monitorati sono costituiti da decreti ministeriali, decreti del Presidente del Consiglio dei ministri e decreti del Presidente della Repubblica;

- per quanto concerne i decreti ministeriali sono stati considerati solo quelli a firma del ministro, escludendo quelli a firma dei capi di Dipartimento e dei dirigenti.

[2] Si ricorda che con i d.lg. nn. 62 e 63/2008 alcune modifiche al Codice dei beni culturali e paesaggistici sono state approvate.

 

 



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