testata

Linee guida sulla lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo

traduzione italiana a cura di Geo Magri e Domenico di Micco

 

Quali sono le finalità di queste linee guida?

Queste linee guida mirano a:

• sensibilizzare il mercato dell'arte alle minacce e ai rischi del riciclaggio di denaro sporco e del finanziamento del terrorismo;

• fornire un quadro generale e una comprensione delle misure anti-riciclaggio e di finanziamento del terrorismo "basate sul rischio", compresi gli elementi chiave della due diligence sui clienti, sulle opere d'arte e sulle transazioni;

• aiutare le imprese che operano nel mercato dell'arte a:

- implementare misure anti-riciclaggio di denaro sporco e di finanziamento del terrorismo "basate sul rischio" adeguate alle dimensioni e alla natura della loro attività;

- identificare le "bandiere rosse" (indicatori di attività sospette) e adottare misure appropriate a contrastarle.

In definitiva, queste Linee guida mirano a facilitare le transazioni di opere d'arte (piuttosto che ostacolarle) incoraggiando pratiche responsabili da parte di tutti gli operatori del mercato dell'arte.

In queste Linee guida, utilizziamo il termine "antiriciclaggio" (AML) per riferirci a misure volte a combattere sia il riciclaggio di denaro che il finanziamento del terrorismo.

A chi dovrebbero essere applicate queste linee guida?

Queste Linee Guida sono destinate a chiunque operi nel mercato dell'arte ("Art Businesses"). Esse sono più rilevanti per quelle Imprese d'Arte coinvolte nelle transazioni di vendita di opere d'arte, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo si segnalano:

• i commercianti,

• le gallerie,

• le case d'aste;

• i consulenti d'arte, broker e altri intermediari; e

• altri professionisti che forniscono consulenza ai clienti sulle transazioni.

Le imprese d'arte che forniscono servizi accessori (tra cui, ma non solo, il trasporto, lo stoccaggio, l'assicurazione, l'ispezione e il restauro), pur non essendo destinatarie dirette, possono scegliere di adottare tutte o alcune di queste misure come best practice.

Contesto

Il riciclaggio di denaro sporco e il finanziamento del terrorismo sono preoccupazioni internazionali. Minacciano l'integrità del sistema finanziario internazionale e dei suoi mercati, compreso il mercato dell'arte. In quanto tali, sono una priorità per la Financial Action Task Force [1] e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite [2], che continuano ad adoperarsi per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle minacce del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo e sulle misure che possono essere adottate per combatterle.

Il mercato dell'arte può svolgere il suo ruolo nella lotta contro il riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo, se diviene consapevole di questi rischi e dei metodi e delle tecniche utilizzate dai criminali per mascherare l'origine illegale del loro denaro o la destinazione a scopi illegali per i quali esso viene utilizzato.

[1] Il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI) è un organismo intergovernativo istituito nel 1989 che stabilisce standard e promuove l'effettiva attuazione di misure legali, regolamentari e operative per combattere il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e altre minacce correlate all'integrità del sistema finanziario internazionale.

[2] Si veda ad esempio la Risoluzione 2199 (2015) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite http://www.un.org/press/en/2015/sc11775.doc.htm - che sottolinea l'obbligo degli Stati membri di adottare misure per impedire che gruppi terroristici in Iraq e in Siria traggano vantaggio dal commercio di petrolio, di antichità e di ostaggi e che ricevano donazioni.

Che cos'è il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo?

Il riciclaggio di denaro è il processo attraverso il quale i proventi di reato vengono "ripuliti", cioè introdotti nell'economia legale per mascherare la loro origine illecita, allo scopo di impedire la loro confisca da parte delle autorità di polizia. Per riciclare i proventi di attività criminali, come la tratta di esseri umani, la prostituzione forzata, lo spaccio di droga, l'estorsione, la corruzione, i reati dei colletti bianchi, le rapine a mano armata e i furti, le organizzazioni criminali utilizzano molteplici canali economici. Tali operazioni includono l'acquisto e la vendita di valute e l'investimento in beni di lusso, immobili, arte e simili oggetti di alto valore in modo da nascondere i proventi delle attività illecite con cui sono stati acquisiti. I riciclatori di denaro contano sull'anonimato e sull'inganno per coprire le loro tracce, mascherare l'origine dei loro fondi e nascondere il vero scopo dietro la loro attività e le loro transazioni. Qualsiasi persona o società coinvolta in operazioni commerciali volte al riciclaggio di denaro sporco può essere accusata di aver commesso un reato o di aver concorso nella sua realizzazione.

Il finanziamento del terrorismo si riferisce ad attività che forniscono fondi o sostegno finanziario a singoli terroristi o gruppi terroristici consentendo loro di compiere le loro attività criminali. Anche se tali fondi hanno un'origine legittima, lo scopo per cui vengono utilizzati è illecito. Coloro che intendono finanziare il terrorismo ricorrono a strategie analoghe, a schemi simili e ad operazioni segrete affini a quelle poste in essere dai riciclatori di denaro per mascherare lo scopo illecito con il quale i fondi vengono utilizzati e per rendere anonimi i beneficiari.

Il riciclaggio di denaro e le operazioni di finanziamento del terrorismo alimentano il crimine e la corruzione. Non possono essere effettuate senza la compartecipazione di intermediari professionali. Individui e imprese che non sono adeguatamente preparati, che non sanno o non vogliono informarsi dell'origine e/o della destinazione del denaro e dei beni che trattano, contribuiscono a far sì che i proventi illeciti si infiltrino nell'economia globale.

Come viene riciclato il denaro?

Il riciclaggio di denaro comporta di solito le seguenti tre fasi,

• Collocamento;

• Frammentazione e

• Integrazione

A seconda delle tecniche utilizzate, queste fasi possono avvenire contemporaneamente o alternativamente.

Collocamento

Il collocamento descrive il processo attraverso il quale i riciclatori di denaro introducono profitti illegali (spesso sotto forma di denaro contante) nel sistema finanziario. Ciò può avvenire suddividendo grandi somme di denaro contante in somme più piccole e meno cospicue, che vengono poi depositate su uno o più conti bancari. L'obiettivo del riciclatore in questa fase è quello di:

• allontanare il contante ottenuto illegalmente dalla sua fonte per evitare che venga scoperta l'attività criminale sottostante; e

• rendere i fondi più liquidi, consentendo di trasferirli o di trasformarli in altre attività finanziarie (ad es. assegni, vaglia postali, ecc.).

Stratificazione

La stratificazione è il processo attraverso il quale si occulta la fonte illecita e la proprietà dei fondi, utilizzando un complesso sistema di transazioni e trasferimenti per creare più passaggi tra la fonte illecita e i fondi. Una volta che il denaro contante è stato immesso con successo nel sistema finanziario (vedi collocamento sopra), coloro che lavano denaro sporco effettuano molteplici transazioni e trasferimenti complessi per mascherare e confondere le tracce, in modo da ostacolare qualsiasi indagine criminale. Esempi di stratificazione includono:

• utilizzo di più banche e conti;

• l'utilizzo di intermediari professionali per effettuare transazioni;

• conversione di denaro contante in vaglia postali, lettere di credito, bonifici, azioni, obbligazioni;

• acquisto di beni di valore come opere d'arte o gioielli;

• trasferimento di denaro elettronicamente in entrata e in uscita dai conti bancari offshore di società di copertura o di azioni al portatore;

• operazioni complesse con azioni e materie prime;

Integrazione

L'integrazione è la fase finale del processo di riciclaggio di denaro sporco, in cui i fondi riciclati vengono reintrodotti nell'economia legittima che sembra provenire da una fonte legittima. In questa fase è molto difficile distinguere i fondi di origine legale da quelli di origine illegale.

Il mercato dell'arte

Alcune caratteristiche del mercato dell'arte lo rendono vulnerabile agli abusi da parte di criminali che cercano di riciclare i proventi del crimine o di finanziare attività illegali. Queste includono:

• Beni di alto valore;

• Mercato e reti internazionali;

• Uso comune di intermediari o procuratori per le transazioni;

• Uso comune di strutture e conti all'estero / offshore;

• Cultura della discrezione. Acquirente e venditore sono spesso sconosciuti l'uno all'altro;

• L'acquisto di un'opera d'arte, di un artefatto o di un'opera antica legittima il denaro o i fondi e li converte in un bene che acquista valore e può essere venduto in un secondo momento.

Le imprese che operano nel mercato dell'arte potrebbero inconsapevolmente essere coinvolte in schemi e tecniche di riciclaggio di denaro sporco e/o di finanziamento del terrorismo. Devono pertanto vigilare sul riciclaggio di denaro, sul finanziamento del terrorismo e sulle attività di traffico illecito e adottare misure per contrastarli.

Conseguenze per il mercato dell'arte

Se un'impresa che opera nel mercato dell'arte effettua una transazione, sapendo o sospettando che i fondi o i beni di un cliente siano il risultato di un'attività criminale, potrebbe commettere o concorrere nel reato di riciclaggio di denaro o di finanziamento del terrorismo. Le sanzioni sono severe e possono comportare:

• responsabilità penale, comprese le multe e la reclusione;

• danni alla reputazione;

• restrizioni alla capacità dell'impresa di operare liberamente, ad esempio perdendo la licenza per il commercio.

L'adozione di misure per individuare e prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo è importante per identificare e fermare le attività criminali e terroristiche e per proteggere la reputazione del commercio di opere d'arte e del mercato dell'arte.

Linea guida 1.

Effettua una buona valutazione dei rischi della tua attività e adotta misure basate su quella

È generalmente riconosciuto che le misure antiriciclaggio per le transazioni di opere d'arte dovrebbero fondarsi su un approccio "basato sul rischio". Ciò significa adottare processi, procedure e controlli di conformità AML commisurate al tipo e al livello di rischio associato all'attività svolta. In ogni passaggio, in ogni fase di una transazione, possono infatti annidarsi i rischi legati al riciclaggio di denaro o al finanziamento del terrorismo che sono, a giusto titolo, preoccupazioni internazionali dal momento che minacciano l'integrità del sistema finanziario internazionale e quella dei mercati nazionali.

Per questo motivo, ambedue le distorsioni sono oggetto dell'attività di monitoraggio e contrasto svolta sia dalla Financial Action Task Force sia dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nello sforzo costante di sensibilizzare il mercato e i suoi attori circa i rischi, provenienti appunto dal fenomeno del riciclaggio di denaro e da quello del finanziamento al terrorismo.

Nella lotta a questi due fenomeni distorsivi, il mercato dell'arte può e deve fare la sua parte, imparando a riconoscere questi rischi e a individuare i metodi e le tecniche utilizzate dai criminali per nascondere l'origine illecita del loro patrimonio e delle loro risorse.

Ma in che cosa consistono il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo?

Il riciclaggio di denaro è il processo attraverso il quale il ricavato economico di un illecito è trasformato in denaro "pulito" o in beni non riconducibili all'illecito commesso in origine. Reati fiscali, furti, tangenti, traffico di droga e contrabbando: sono queste le principali attività illecite che diventano oggetto del processo di riciclaggio.

Il finanziamento del terrorismo consiste invece nel fornire sostegno economico a singoli terroristi o gruppi terroristici. Questi, infatti, hanno bisogno di denaro per commettere le loro atrocità. Anche in questo caso devono occultare la ricchezza, la sua provenienza e ovviamente il fine per il quale essa viene accumulata.

Alcune caratteristiche, proprie del mercato dell'arte, possono attirare le attenzioni dei criminali. Queste caratteristiche sono:

• presenza sul mercato di beni di elevato valore

• carattere internazionale del mercato dell'arte

• uso frequente di intermediari e rappresentanti

• uso frequente di strutture offshore e conti stranieri

• cultura della discrezione (l'acquirente e il venditore sono di solito sconosciuti l'uno all'altro)

• l'acquisto di un'opera d'arte "pulisce" il denaro trasformandolo in un bene che genera profitto e può essere venduto successivamente

Il mercato dell'arte può essere il terreno perfetto per queste pratiche illecite. I commercianti d'arte possono infatti anche inavvertitamente essere coinvolti in operazioni di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo. Pertanto, devono essere vigili, conoscere i rischi e praticare una valida due diligence.

Occorre dunque considerare le seguenti questioni:

• Quali misure per l'AML sono state adottate?

• Quali tipi di transazioni compie il business dell'arte?

• Quali informazioni sul cliente vengono raccolte e registrate?

• Quali misure di due diligence vengono adottate per le opere d'arte?

• Quali controlli vengono posti in essere sull'origine dei fondi con cui avvengono pagamenti in contanti e assegni?

• I dipendenti sono consapevoli dei rischi? Che tipo di formazione continua viene fornita?

• I processi e le procedure sono rivisti regolarmente? È possibile apportare miglioramenti?

Linea guida 2

Conosci e rispetta le leggi in vigore nei paesi in cui si svolge la tua attività e vigila sui segnali di allarme

Come abbiamo già accennato, ad oggi non esiste un regime giuridico unico, armonico e globale. Al suo posto esistono infatti diverse regolamentazioni nazionali che presentano tra loro differenze e peculiarità talvolta anche sensibili.

I commercianti d'arte dovranno allora conoscere ed essere costantemente aggiornati circa le regole applicabili alla loro attività nei paesi in cui operano.

La sezione "Linee Guida Nazionali" fornisce alcune informazioni generali sull'approccio seguito da molti paesi nell'adottare regole per contrastare il riciclaggio di denaro sporco.

Ma tutto questo non può certamente prescindere dal saper riconoscere in tempo i segnali d'allarme che possono emergere in qualunque transazione. A tal fine si dovrà allora:

• Valutare sempre i profili di rischio dell'operazione

• Porre in essere un'accurata due diligence sul cliente

• Porre in essere un'accurata due diligence sull'opera d'arte

• Monitorare e tracciare con cura tutti i passaggi della transazione

A ciò si aggiunga inoltre che un approccio basato sul rischio richiede che i commercianti d'arte compiano controlli sistematici, tra i quali:

• Verificare i documenti ottenuti

• Formare periodicamente il personale sui rischi, su come mitigarli e su come e quando e a chi segnalare i sospetti

• Valutare l'efficacia e l'attuazione dei controlli e, se necessario, apportare miglioramenti

Linea guida 3

Conosci i tuoi clienti (KYC) e traccia il loro profilo di rischio

Conoscere i clienti e vigilare sulle red flags (indicatori di attività sospette) è il cuore dei programmi antiriciclaggio.

Per questo motivo, il commerciante d'arte dovrà ottenere informazioni sul cliente e comprendere lo scopo e la natura della transazione ("Client Due diligence") nonché la provenienza della capacità economica del cliente stesso. Il profilo di rischio del cliente condizionerà infatti il livello di monitoraggio di tutta la transazione.

Ma chi è un cliente? Un cliente è il soggetto con cui un'attività commerciale operante nel mondo dell'arte instaura un rapporto contrattuale, come il venditore o l'acquirente dell'opera d'arte o un broker o agente che agisce per entrambi. Nel caso in cui il cliente sia una società, un trust o un altro soggetto giuridico, oltre a stabilire se svolga attività commerciale o se esista semplicemente per detenere beni, il commerciante d'arte dovrà anche cercare di identificare la persona fisica o le persone fisiche che stanno dietro a questa costruzione giuridica, i cosiddetti "Beneficial Owner(s)". I commercianti d'arte dovrebbero condurre inoltre una due diligence accurata anche sugli eventuali intermediari (ad esempio, consulenti e/o broker) che agiscono per conto di una delle parti della transazione.

A tal fine, l'identificazione del cliente dovrebbe essere effettuata richiedendo tutti i documenti necessari a verificare la veridicità delle informazioni fornite come, ad esempio, quelle relative a:

• Individui. L'identità deve essere verificata sulla base di documenti d'identità ufficiali (ad esempio, passaporto o carta d'identità nazionale) e di altri documenti, dati o informazioni affidabili e indipendenti, secondo le circostanze del caso.

• Soggetti giuridici (ad es. società di capitali, associazioni, società di persone, fondazioni, trust). L'identità deve essere verificata sulla base di documenti che attestino la corretta costituzione e attuale struttura (ad esempio, un certificato rilasciato dal registro delle imprese competente, che includa i dettagli degli amministratori, degli azionisti, o dei soci a seconda dei casi, e, per il trust, l'atto costitutivo del trust, inclusi i dettagli dei trustees, dei settlor(s) e dei beneficiaries). I documenti utilizzati per verificare l'identità del cliente devono essere aggiornati al momento della due diligence e l'operatore del settore artistico deve conservare copie dei documenti in linea con i termini di legge o la prassi abituale in vigore nella giurisdizione in cui svolge la sua attività.

• Identificazione del beneficiario effettivo. Per "beneficiario effettivo" si intende la persona fisica che beneficia in ultima istanza della proprietà di un'opera d'arte, di un asset, di una persona giuridica, di un conto bancario o di un patrimonio. Se l'operatore del settore artistico sa, o ha motivo di sospettare, che il cliente con cui sta trattando agisce per conto di un'altra persona fisica o per conto di un altro soggetto giuridico, egli deve fare ogni sforzo per stabilire l'identità di quell'altro soggetto, ossia del beneficiario finale del bene e la veste con la quale il cliente contraente rappresenta il proprietario del bene. Se il beneficiario finale è una società o altra entità giuridica, il commerciante d'arte dovrebbe fare ulteriori indagini per individuare la persona fisica che detiene la proprietà o il controllo finale di tale entità.

Gli Stati membri dell'Unione Europea sono ora tenuti a tenere nei registri centrali informazioni aggiuntive sui beneficiari finali per alcuni tipi di società e per i trusts. Non tutti questi registri sono però accessibili al pubblico, per cui i commercianti d'arte potrebbero non essere in grado di accedervi e utilizzarli a fini del controllo.

Ciononostante, occorrerà porre in essere i massimi sforzi in questa direzione. Si noti inoltre che le imprese che operano nel settore dell'arte possono anche inserire garanzie e dichiarazioni appropriate nei loro accordi con i clienti per sottolineare l'importanza di questo aspetto.

Segnali d'allerta da non sottovalutare. Esempi di clienti a rischio sono le persone esposte politicamente, le società offshore, o i residenti in un paese della lista di controllo FATF. Altri esempi di clienti a rischio sono individuati dalla Client Red Flag List.

Le misure pratiche che il commerciante d'arte può adottare per identificare il cliente a rischio possono includere (a seconda delle circostanze e delle risorse disponibili): controllo dei nomi dei clienti, dei beneficiari e degli intermediari sulla base delle liste PEP, liste delle sanzioni, liste dei finanziatori del terrorismo e altre liste di controllo e informazioni simili emesse, di volta in volta, da governi e organizzazioni internazionali, ricerche online utilizzando i nomi dei clienti, dei beneficiari e degli intermediari uniti ad altre parole chiave considerate appropriate. Per i clienti già noti, questa due diligence dovrebbe essere aggiornata al momento in cui si effettuano nuove transazioni, in conformità con gli eventuali requisiti legali in vigore nella giurisdizione in cui l'operatore svolge la sua attività. Una due diligence avanzata comporta generalmente la richiesta e/o l'ottenimento di informazioni o documentazione supplementare. In determinate circostanze, la reazione del cliente a tali richieste di informazioni e/o documentazione aggiuntive può rappresentare un indicatore di rischio. L'operatore dovrebbe documentare la due diligence rafforzata che svolge nei confronti dei propri clienti (ad esempio stampando le informazioni sulle liste di sanzioni e i risultati delle ricerche su Internet con parole chiave, ecc.) Le imprese operanti nel settore dell'arte dovrebbero conservare tutti i documenti e i dati per un periodo di tempo ragionevole, in linea con i termini legali in vigore nella giurisdizione in cui operano.

Per stabilire il profilo di rischio dei clienti, i commercianti d'arte dovrebbero ottenere informazioni sui clienti e comprendere lo scopo e la natura dell'operazione ("due diligence" sui clienti). Anche la comprensione della provenienza del denaro dei clienti (ad esempio, come ottengono le loro risorse finanziarie e/o hanno acquisito la loro collezione di opere d'arte) può aiutare a stabilire il profilo di rischio del cliente.

Segnali di allerta da non sottovalutare. Non bisogna sottovalutare alcuni dettagli come, ad esempio, se si tratti di un cliente che sia anche una "persona politicamente esposta", una società offshore o se ha fissato la residenza in un paese che compare nella watch-list GAFI.

Le misure pratiche che possono essere adottate per facilitare l'identificazione dei segnali di avvertimento dei clienti possono includere (a seconda delle circostanze e delle risorse disponibili):

• La ricerca dei nomi di clienti, beneficiari effettivi e intermediari sulle liste di persone politicamente esposte, di persone legate al finanziamento al terrorismo e su altre liste di controllo, che contengono informazioni simili e che siano tempestivamente divulgate da governi e organizzazioni internazionali

• La ricerca dei nomi dei clienti, dei beneficiari effettivi, degli intermediari con altre parole chiave sui motori di ricerca

Per i clienti abituali, questa forma di due diligence deve essere rinnovata ad ogni nuova transazione, in conformità con quanto disciplinato dalla giurisdizione in cui si opera.

Due diligence rafforzata. Se vengono individuati segnali di allarme, i mercati dell'arte devono cercare di effettuare una due diligence rafforzata. Questo comporta generalmente la richiesta di informazioni o documentazione supplementare.

I mercanti d'arte dovrebbero documentare la due diligence rafforzata effettuata sui loro clienti (ad esempio, quando si stampano le informazioni sulle liste di sanzioni e i risultati delle ricerche di parole chiave su Internet, ecc.) conservando tutti i documenti e le informazioni raccolte per un lasso di tempo ragionevole, in base ai parametri utilizzati nella giurisdizione in cui essi svolgono l'attività.

Se i segnali di allarme (indicatori di attività sospette o di interesse delle misure di AML) persistono, la questione dovrebbe essere portata di fronte al soggetto legittimato a prendere una decisione finale su come procedere. Sul punto si rinvia alla Linea Guida 8.

Linea guida 4

Svolgi una ricerca sull'opera d'arte, la sua proprietà e la sua provenienza - Vigila sui segnali di allarme dell'opera d'arte

La ricostruzione storica della provenienza dell'opera, in modo indiscutibile e ininterrotto e la comprovata autenticità dell'opera d'arte sono l'obiettivo al quale devono mirare tutte le transazioni. A seconda della natura e dell'epoca dell'opera, però, il perseguimento di un tale obbiettivo potrebbe essere irrealistico.

È quindi importante ottenere quante più informazioni possibili sull'opera d'arte, compresa la provenienza nota. Inoltre, applicando un metodo basato sul rischio, i mercati dell'arte dovrebbero controllare le principali banche dati delle opere d'arte rubate e saccheggiate e ottenere, a seconda dei casi, tutti i documenti legali pertinenti e disponibili, eventuali dichiarazioni di testimoni e perizie.

Nell'applicare alla due diligence un approccio basato sul rischio, i mercati dell'arte cercano di garantire quanto segue:

• Proprietà - In assenza di contestazioni valide, è ragionevole presumere che il proprietario dell'opera d'arte goda della piena proprietà; il mero possesso però non è garanzia di proprietà o del diritto di disporre del bene. Si raccomanda pertanto che i commercianti d'arte chiedano al venditore di confermare di essere effettivamente il proprietario dell'opera d'arte e, in caso contrario, di identificare il vero proprietario. Questo aiuterà i commercianti d'arte a identificare tutti i clienti in una particolare transazione in cui, ad esempio, un agente o un broker sta consegnando un'opera per la vendita per conto del proprietario reale. Si veda la Linea Guida 3.

• Provenienza - I commercianti d'arte devono aspirare ad essere ragionevolmente sicuri che la storia conosciuta dei precedenti proprietari dell'opera d'arte sia stata ricostruita nei limiti del possibile. Ad esempio, per quanto riguarda l'antiquariato, i commercianti dovrebbero puntare alla certezza che gli oggetti non siano stati recentemente rinvenuti o saccheggiati dal loro paese di origine.

I documenti che possono contribuire a stabilire la proprietà e la provenienza sono: fatture, quietanze, ricevute, fotografie datate, registri ufficiali e assicurativi, valutazioni, cataloghi di mostre, prove di restauro, diari, articoli di giornale datati, lettere originali firmate e datate.

Oltre che favorire l'assolvimento di obblighi AML, le informazioni relative all'origine e alla proprietà, combinate con l'esame fisico dell'opera d'arte e l'analisi tecnica e la datazione dei materiali utilizzati sono un importante ausilio per stabilire l'autenticità dell'opera d'arte in questione.

Segnali di allarme dell'opera d'arte. Alcuni tipi di opere d'arte possono richiedere una due diligence rafforzata. L'elenco dei segnali di allarme delle opere d'arte pubblicato sul sito RAM fornisce alcuni esempi di queste indicazioni, nonché suggerimenti di due diligence che possono essere adottati se uno dei segni d'allarme elencati viene identificato.

Linea guida 5

Conosci il contesto e lo scopo dell'operazione e vigila sui segnali di pericolo nell'operazione

La comprensione del contesto in cui avviene la transazione e del suo scopo può essere utile, se abbinata al rispetto della due diligence con riguardo alla figura del cliente e del suo profilo di rischio, per determinare l'applicabilità e il livello di monitoraggio continuo dell'operazione che il mercante d'arte deve effettuare.

In particolare, i commercianti d'arte dovrebbero indagare:

• lo scopo della transazione

• la forma e la struttura dell'operazione

• l'origine dei fondi

Scopo dell'Operazione. Il mercato dell'arte deve accertare il background del cliente e lo scopo che egli intende perseguire con l'operazione in oggetto. Ad esempio, le opere d'arte vendute dal cliente sono coerenti rispetto a quelle contenute nella sua collezione? La fase in cui il cliente sta vendendo o acquistando è coerente con le sue transazioni passate e con ciò che si sa delle sue attività professionali e dei suoi beni personali?

Forma dell'operazione. È consigliabile che i commercianti d'arte verifichino la forma dell'operazione, cioè se è effettuata da agenti intermediari, personalmente, interamente via Internet, per telefono o con qualsiasi altro mezzo che non comporti un contatto personale. In alcune circostanze, a seconda della natura e del valore dell'operazione, può essere necessaria una due diligence rafforzata.

Provenienza dei fondi. È opportuno che i commerciati d'arte prestino particolare attenzione alla provenienza dei fondi utilizzati in una transazione.

Pagamenti in contanti. I mercati dell'arte dovrebbero scoraggiare, ove possibile, i pagamenti in contanti. L'origine dei contanti non può essere infatti tracciata allo stesso modo di quanto avviene attraverso sistemi bancari consolidati. Pertanto, non vi è alcuna garanzia che l'origine del denaro sia legittima e pulita.

Le operazioni in contanti dovrebbero essere quindi limitate alle transazioni di modico valore. L'Unione Europea ha imposto un limite di 10.000 euro (diecimila euro) per operazione, o per gruppo di operazioni correlate, che sono effettuate in contanti. È consigliabile che i mercati dell'arte controllino gli eventuali limiti stabiliti nella giurisdizione in cui operano.

Se non ci sono limiti legali, si raccomanda che i mercati dell'arte conducano una due diligence rafforzata sull'acquirente e sulla fonte dei fondi per accertare che non vi sia alcun rischio di riciclaggio di denaro.

Pagamenti tramite terzi. I mercati dell'arte sono incoraggiati a rifiutare pagamenti da parte di terzi che non siano clienti o acquirenti registrati. Nel caso in cu vi siano motivi legittimi per giustificare l'accettazione di pagamenti da parte di terzi, i mercati dell'arte, prima dell'operazione, dovranno effettuare una due diligence rafforzata sia sul loro acquirente registrato che sul terzo pagante, e accettare il pagamento solo nel caso in cui risultassero convinti che non vi sia alcun rischio di riciclaggio di denaro o di finanziamento del terrorismo.

Pagamenti tramite conti bancari situati in giurisdizioni non regolamentate da misure di AML. È preferibile, per tutte le transazioni, che i mercati dell'arte accettino pagamenti solo da banche situate in giurisdizioni soggette alla regolamentazione e alla vigilanza delle AML. In questo modo, i mercati dell'arte possono fare affidamento sui controlli già posti in essere dalle istituzioni finanziarie che gestiscono i fondi (e che sono soggette ad un alto grado di regolamentazione dell'AML).

I commercianti d'arte dovrebbero essere cauti nell'accettare pagamenti da conti bancari ad alto rischio o in giurisdizioni che non dispongono di una regolamentazione in materia di AML. Per identificare queste giurisdizioni, essi sono incoraggiati a fare riferimento all'elenco delle "giurisdizioni ad alto rischio e non cooperative" pubblicato dalla Financial Action Task Force (FATF).

Segnale di allerta per le transazioni e due diligence rafforzata. Qualsiasi attività relativa a un'operazione in cui ciò che è noto del cliente e del suo profilo di rischio non è coerente o suscita in altro modo sospetti di rischio dovrebbe essere oggetto di una maggiore diligenza da parte dei commercianti d'arte. Si veda l'elenco delle red flags per esempi di operazioni a maggior rischio e di due diligence che possono essere condotte in risposta.

Linea guida 6

Conserva i registri

È importante che i commercianti d'arte tengano un registro dei controlli di due diligence effettuati e mantengano sistemi per l'archiviazione e la conservazione della documentazione e delle informazioni che raccolgono durante le procedure di due diligence o durante la loro attività.

Conservare un registro completo delle informazioni e della documentazione disponibile in una determinata data, in relazione ai propri clienti, in relazione alle opere d'arte e in relazione alle operazioni effettuate, consente infatti ai commercianti d'arte di:

• Svolgere valutazioni adeguate del rischio di alcuni clienti e transazioni e determinare così se siano necessarie o meno procedure di due diligence e altre procedure

• Rispettare gli obblighi legali a cui sono soggetti

• Identificare i segnali di avvertimento relativi al profilo del cliente, alle opere d'arte e alle transazioni prendendo le misure appropriate

• Determinare se vi sono sospetti sufficienti per giustificare la mancata esecuzione dell'operazione e, se del caso, segnalare la situazione alle forze dell'ordine

• Rivedere le misure e i controlli dell'AML e migliorarli se necessario

• Rispettare gli obblighi di legge per rispondere alle richieste di informazioni e assistenza da parte delle forze dell'ordine

La documentazione delle situazioni di pericolo e dei risultati della due diligence aiuta i commercianti d'arte a prendere decisioni importanti per scegliere se procedere con un'operazione proposta e/o procedere con una segnalazione di AML.

Tutti i documenti emessi dai commercianti d'arte in relazione a una transazione (ad es. valutazioni, contratti di acquisto e vendita, fatture, documenti di trasporto, dichiarazioni di importazione/esportazione, ecc...) devono essere veritieri, accurati e attuali e rappresentare onestamente le opinioni professionali dei commercianti. I commercianti devono rifiutare sistematicamente tutte le richieste che abbiano eventualmente ricevuto dai loro clienti e che siano volte a ottenere l'alterazione, la pre o postdatazione, la falsificazione o la consegna di documentazione o informazioni incomplete o fuorvianti in relazione a una transazione. Se vi sono motivi legittimi per modificare un documento (ad esempio, errore di fatturazione, ecc.), le circostanze e le giustificazioni devono essere pienamente documentate e conservate in archivio per futuri controlli e verifiche.

I commercianti d'arte devono conservare i registri per il periodo previsto dalla legge o, in mancanza di disposizioni legali, secondo la prassi abituale nelle giurisdizioni in cui operano. A seconda della giurisdizione, il periodo di norma va dai cinque ai dieci anni dalla conclusione dell'operazione o dalla fine del rapporto d'affari.

Linea guida 7

Forma i dipendenti e monitora i processi e le procedure

I dipendenti dovrebbero essere regolarmente formati sui rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo cosicché possano essere consapevoli dei loro ruoli e delle loro responsabilità nella prevenzione, individuazione e segnalazione di attività sospette. Dovrebbero altresì essere informati sul soggetto al quale rivolgersi all'interno dell'azienda. La persona designata a ricevere tali segnalazioni dovrebbe essere istruita sul come trattarle e sul quando inoltrarle alle autorità competenti.

La formazione dei nuovi dipendenti dovrebbe avvenire il più presto possibile dopo l'assunzione e l'aggiornamento dovrebbe essere condotto in modo regolare per garantire che i dipendenti siano consapevoli dei nuovi rischi o delle modifiche del profilo di rischio del mercato dell'arte.

Si raccomanda che, nei mercati nazionali, le organizzazioni nominino sempre qualcuno che sia responsabile della gestione e dell'attuazione dei controlli e delle misure di AML e che sia la persona a cui segnalare eventuali sospetti. All'interno dei singoli mercati possono essere creati canali di comunicazione protetti per segnalare le misure di AML o incoraggiare i propri dipendenti a utilizzare eventuali canali di segnalazione interna per segnalare le misure di ALD che esistono all'interno dell'organizzazione.

Linea guida 8

In caso di sospetti fondati devi sapere come agire

Se le circostanze di un'operazione fanno sorgere fondati sospetti di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo e in mancanza di una spiegazione plausibile o di documentazione supplementare che dissipi tali sospetti, i commercianti d'arte devono prendere in considerazione la possibilità di:

• Astenersi dal concludere o completare l'operazione

• Segnalare i sospetti alle autorità competenti della giurisdizione in cui vige l'obbligo di segnalazione

Per ulteriori informazioni di base sugli obblighi di segnalazione che alcuni paesi hanno adottato per combattere il riciclaggio di denaro, compresa l'obbligatorietà o meno di tale segnalazione, si rinvia alla sezione Linee Guida Nazionali delle presenti linee guida.

Gllossario dei termini, delle definizioni e degli acronimi

Antiriciclaggio (Anti-Money Laundering (AML) In queste Linee Guida, se non diversamente indicato, utilizziamo il termine "Anti-Money Laundering" per riferirci a misure volte a combattere sia il riciclaggio di denaro che il finanziamento del terrorismo.

Mercato dell'arte è definito nell'Introduzione, Sezione 4 di queste Linee guida.

Proprietario effettivo (Beneficial Owner) Come definito nella Linea Guida 3 Conosci i tuoi clienti (KYC) e traccia il loro profilo di rischio

Due Diligence del cliente vedere Conosci il tuo cliente (KYC).

Task Force Azione Finanziaria (Financial Action Task Force - FATF) Un organismo intergovernativo incaricato di esaminare le tecniche e le tendenze del riciclaggio di denaro, di esaminare le azioni legislative e di applicazione della legge relative al riciclaggio di denaro a livello nazionale e internazionale e di emettere raccomandazioni per combattere il riciclaggio di denaro e arginare il finanziamento del terrorismo.

Conosci il tuo cliente (KYC) Come spiegato nella linea guida 3 - Conoscere i propri clienti (KYC) e stabilire i loro profili di rischio - Verificare la presenza di segnali di rischio (bandiere rosse) dei clienti.

Riciclaggio di denaro sporco Come definito nell'Introduzione a queste Linee guida. Persone politicamente esposte (PEPs) I PEPs stranieri sono persone che sono o sono state investite di funzioni pubbliche di rilievo da un paese straniero, ad esempio capi di Stato o di governo, politici di alto livello, alti funzionari governativi, giudiziari o militari, alti dirigenti di aziende statali, importanti funzionari di partiti politici.

I PEP nazionali sono individui che sono o sono stati investiti a livello nazionale di funzioni pubbliche di rilievo, ad esempio capi di Stato o di governo, politici di alto livello, alti funzionari del governo, funzionari giudiziari o militari, alti dirigenti di aziende statali, importanti funzionari di partiti politici.

PEPs di Organizzazioni Internazionali sono persone che sono o sono state investite di una funzione di rilievo da un'organizzazione internazionale, cioè membri di alti dirigenti, compresi direttori, vicedirettori e membri del consiglio di amministrazione o che hanno rivestito funzioni equivalenti.

La definizione di PEP non è intesa a coprire le persone di rango medio o più giovani nelle categorie precedenti.

Sono considerate PEP anche le persone strettamente legate a tali individui

Finanziamento del terrorismo Come definito nell'Introduzione alle presenti linee guida.

Bandiera rossa Un indicatore di attività sospette.

Gruppo mercato dell'arte responsabile (Responsible Art Market Group - "RAM") Come spiegato nella pagina "Chi siamo" (About us) di questo sito web.

Osservazioni conclusive

L'iniziativa per un mercato dell'arte responsabile appare senza dubbio lodevole per una serie di regioni: innanzitutto essa nasce in un paese come la Svizzera che è tradizionalmente un importante crocevia per il mercato dell'arte, inoltre essa germoglia dal basso, tra gli operatori del settore, i quali si sono resi conto della rilevanza che il loro ruolo ha nel garantire un mercato trasparente e lecito e nell'ostacolare le transazioni che favoriscono la criminalità che con l'arte ha sempre tratto importanti profitti. Particolarmente significativo il fatto che tra i promotori delle RAM figuri anche il porto franco di Ginevra, che è notoriamente il luogo in cui sono stoccate e conservate il maggior numero di opere d'arte al mondo, molte delle quali provengono da scavi illeciti, furti e attività illecite. Auspicabile, quindi, che l'iniziativa spinga anche il porto franco a una maggiore attenzione sulle opere che vengono conservate al suo interno.

È evidentemente ancora troppo presto per dire se l'iniziativa porterà frutti in concreto o se essa si risolverà in una serie di belle parole, con poca rilevanza pratica e uno scarso rispetto da parte degli operatori. Ciò dipenderà, evidentemente, dalla reale intenzione degli operatori del settore a mettere al primo posto la trasparenza delle loro transazioni, piuttosto che il profitto che esse generano. Tuttavia, la presenza di una serie di direttive e di linee guida appare indubbiamente utile, anche nel caso in cui esse non venissero seguite in concreto. Nel momento in cui un giudice, svizzero, ma anche italiano, francese o tedesco, fosse chiamato a valutare il comportamento di un commerciante d'arte, di un collezionista, di un restauratore o di una delle figure che operano nel settore dell'arte, potrà giovarsi dei criteri fissati nelle linee guida e nelle direttive per stabilire i canoni di diligenza e attenzione minimi ai quali tali figure devono attenersi. Le regole RAM possono quindi essere la bussola che indica i criteri alla luce dei quali il comportamento degli operatori del mercato dell'arte possono essere considerati sufficientemente diligenti. Proprio alla luce di questa loro funzione sembra utile che tali testi vengano diffusi e conosciuti il più possibile.

 

 

 



copyright 2020 by Società editrice il Mulino
Licenza d'uso


inizio pagina