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Schede tecniche allegate al Protocollo per l'Emilia-Romagna

 

Allegato 1

 

BOLOGNA, Ex Convento della SS. Annunziata - Ex Caserma San Mamolo

Proprietà: Demanio dello Stato in consegna al MiBAC - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna.

Ubicazione: Bologna - Viale Panzacchi - Via San Mamolo.

Cenni storici: Il 27 giugno 1475 Sisto IV autorizzò i frati Minori a costruire un convento, sui resti del complesso trecentesco dei padri armeni di San Basilio, posto all'esterno della cerchia muraria in prossimità della porta nella zona di San Mamolo, ai piedi del colle di San Michele in Bosco. Nel 1488 fu edificata la chiesa dedicata all'Annunciazione. Nel 1630 il complesso conventuale divenne un lazzaretto e i religiosi si trasferirono, per tornare nell'edificio l'anno dopo; in quell'occasione costruirono due nuovi bracci e la biblioteca nel lato settentrionale, che risale al 1678. In epoca napoleonica l'intero complesso venne destinato a caserma.

Nel 1944 una parte del complesso e la chiesa furono restituiti all'uso religioso, mentre la parte restante, destinata a caserma fino alla fine degli anni Ottanta del Novecento, è oggi in consegna al MiBAC.

Destinazione d'uso: Sede degli uffici MiBAC (Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell' Emilia-Romagna (laboratori di restauro e depositi), Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici ed Etnoantropologici (laboratorio scientifico), Nucleo Carabinieri Tutela per il Patrimonio Culturale) e sede di attività culturali aperta alle iniziative pubbliche.

In particolare, gli ambienti rappresentativi del complesso quali refettorio, sale di rappresentanza, spazi connessi al chiostro orientale saranno destinati ad ospitare attività culturali ed espositive (convegni, mostre, ecc.) fruibili da parte della comunità cittadina.

Il progetto fornirà al complesso monumentale la connotazione di vero e proprio punto nodale tra la città e la pregevole area dei colli ricostituendo lo storico legame con il rilevante S. Michele in Bosco ed il parco circostante. Si potrà immaginare quindi, la creazione di un articolato importante compendio costituito dall'Ex Annunziata, da San Michele in Bosco e dal parco.

Progettazione: Sono in corso lavori di pronto intervento per impedire il crollo delle coperture. E' in fase di redazione il progetto preliminare sulla base di una vasta campagna di indagini conoscitive in fase di completamento (rilievo, saggi stratigrafici, rilievo e valutazione dello stato di consistenza degli impianti, ecc).

Finanziamento: il fabbisogno necessario al recupero totale del vasto complesso architettonico è stimato in 12.000.000 di euro. Importo del I Lotto funzionale di lavori: 6.000.000 Euro.

Gestione e valorizzazione: Il complesso sarà affidato in gestione al MiBAC che si impegnerà a provvedere alla conclusione dei lavori ed alla successiva manutenzione: l'ala destinata ad attività culturali sarà oggetto di un'intesa con le pubbliche istituzioni per consentire l'uso pubblico.

FERRARA, Casa Minerbi - Dal Sale

Proprietà: Comune di Ferrara, parte; Ministero per i Beni e le Attività Culturali, parte.

Ubicazione: Ferrara, via gioco del Pallone n. 15-17.

Cenni storici: L'immobile denominato Casa Minerbi-dal Sale consiste in un articolato edificio la cui porzione più antica conserva affreschi considerati dalla critica uno dei capisaldi della pittura civile ferrarese del XIV secolo: si tratta, in particolare, del salone dei Mesi e della sala degli stemmi, ascritti all'ignoto Maestro di Casa Minerbi e resi noti negli anni cinquanta del novecento a seguito del restauro di porzione dell'immobile voluto dall'allora proprietario Giuseppe Minerbi, e realizzato a cura dell'architetto Piero Bottoni; la rimanente parte del complesso fu lasciata in abbandono fino all'acquisto (1996) per prelazione da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha realizzato nel frattempo le principali opere di conservazione.

Destinazione d'uso: Il complesso di Casa Minerbi è destinato in parte a sede dell'Istituto di Studi Rinascimentali, in parte a "museo degli affreschi"; nel percorso pubblico troveranno giusta collocazione punti tematici di conoscenza ed approfondimento relativi all'opera di Piero Bottoni, architetto di fama internazionale, ed alla cultura del suo illuminato committente ferrarese; in questa ottica già da tempo concordata tra il Comune di Ferrara e la Direzione Regionale BBCCPP dell'Emilia-Romagna è stato sottoscritto nel 2006 un accordo, che vede firmataria anche la Regione Emilia-Romagna per la parte relativa ai finanziamenti destinati ai lavori di restauro.

Progettazione: E' in corso di redazione il progetto esecutivo.

Finanziamento: Allo stato attuale dei finanziamenti precedentemente erogati il fabbisogno necessario al completamento delle opere è stimato in Euro 1.200.000.

Gestione e valorizzazione: A lavori conclusi l'intero complesso sarà affidato in gestione ad un unico soggetto, il Comune di Ferrara, che finanzia l'Istituto di Studi Rinascimentali e provvede fin dalla sua istituzione alla sede. Sarà quindi stipulato tra il Comune e il MiBAC-Direzione Regionale uno specifico accordo finalizzato alla gestione, alla pubblica fruizione e valorizzazione per quel che riguarda l'area esclusa dall'uso dell'Istituto e denominata "museo degli affreschi".

FERRARA, Palazzo Prosperi - Sacrati

Proprietà: Comune di Ferrara.

Ubicazione: Ferrara, Corso Ercole I d'Este.

Cenni storici: Palazzo Prosperi-Sacrati è uno degli interventi edilizi più interessanti dell'Addizione Erculea; fu costruito intorno al 1493 da Francesco Castelli, medico del duca Ercole I d'Este, proprio accanto al palazzo dei Diamanti, e con quest'ultimo e il palazzo Turchi-Di Bagno definisce la spazialità urbana del "Quadrivio degli Angeli".

La prima fase costruttiva, attribuita all'architetto ducale Biagio Rossetti, è arricchita dall'originale soluzione del portale scolpito, sormontato dal balconcino. Alla parasta angolare sulla via dei Prioni fu aggiunto nel 1857 un balconcino ad imitazione del palazzo dei Diamanti.

Il Palazzo Castelli passò ai Giraldi, quindi ai Sacrati. Fu denominato anche Palazzo "dei Leoni", dai due leoni di marmo che fiancheggiavano il portale fino al 1909.

Destinazione d'uso: Museo civico d'arte moderna, in particolare dedicato all'artista ferrarese De Pisis

Progettazione: E' in corso di redazione il progetto preliminare

Finanziamento: il fabbisogno necessario al recupero totale del Palazzo è stimato in 6.000.000 milioni di Euro; si prevede che l'importo del I lotto funzionale di lavori sia di 4.000.000 di euro.

Gestione e valorizzazione: Il Museo sarà diretto dal Comune di Ferrara, che ne curerà gestione e manutenzione, in collegamento con gli altri musei comunali e con la rete dei Musei ferraresi, in corso di studio.

RAVENNA, Area Archeologica di Classe (Podere Chiavichetta)

Proprietà: Demanio dello stato in consegna al MiBAC, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna

Ubicazione: Località Classe di Ravenna - Via Marabina n. 8

Cenni storici: Ravenna possiede un patrimonio storico-artistico-archeologico di assoluto valore, che ben testimonia la ricchezza della sua storia. In particolare la zona archeologica, in gran parte da portare alla luce, appare di straordinario interesse. Scelta da Augusto e successivamente da Onorio anche in ragione delle sue caratteristiche fisiche e morfologiche, Ravenna sorse su una serie di isole che separavano le lagune interne dal mare. L'insediamento sorto attorno alla imboccatura del canale portuale fu chiamato Classe.

Lo scavo nel podere Chiavichetta di Classe, iniziato nel 1974, ha interessato alcune strutture relative al quartiere immediatamente circostante il canale portuale che in questa zona di divide in due rami uno dei quali è stato parzialmente scavato. Le costruzioni in corso di scavo sono relative alla fase bizantina della città di Classe e sono databili attorno alla metà del VI secolo d.C. anche se sono presenti alcune strutture appartenenti a fasi più antiche. Attualmente sono visibili due strade ad angolo retto, pavimentate in trachiti, una delle quali termina in un ponte di legno sopra il canale. Gli edifici che le fiancheggiano sono dotati di fognature ed hanno all'interno pilastri divisori in laterizio; qui sono stati trovati resti di pavimenti e rivestimenti parietali in marmo. In questa zona il canale portuale si presentava fiancheggiato da edifici porticati tutti dotati di moli indipendenti, in pietra e in legno, ben conservati; era inoltre dotato di banchine in laterizio rinforzate da pali. Sulla sponda sud del canale sono presenti diversi edifici a pianta ben leggibile.

Destinazione d'uso: parco archeologico

Progettazione: è in corso di redazione la progettazione esecutiva degli interventi destinati alla messa in sicurezza idraulica, al restauro ed alla valorizzazione dell'area.

Finanziamento: importo totale progetto Euro 2.500.000; stralcio per il restauro delle strutture archeologiche Euro 800.000

Gestione e valorizzazione: Il progetto di restauro e valorizzazione dell'area del podere Chiavichetta, ripartito tra Mibac e altri Enti e Fondazioni, vede già ampia collaborazione con la Fondazione Ravenna Antica. E' in fase di stesura un accordo per la gestione integrata sperimentale affidata alla Fondazione per due anni.

Il Parco archeologico di Classe (suddiviso in aree di proprietà MiBAC e del Comune di Ravenna), insieme al "Museo della Città" sito nell'ex zuccherificio, è destinato alla gestione della Fondazione Ravenna Antica, alla quale si prevede possa partecipare anche il MiBAC

SASSUOLO, Palazzo Ducale

Proprietà: Demanio dello Stato, in consegna al MiBAC - Soprintendenza per i Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici per le Provincie di Modena e Reggio Emilia.

Ubicazione: Sassuolo (MO) - Piazzale della Rosa

Cenni storici: Il primo nucleo del palazzo di villeggiatura estense fu costruito tra il 1451 e il 1470 per volere del duca Borso, su edifici già da tempo preesistenti. L'attuale grandioso complesso, composto del palazzo vero e proprio, chiesa, scuderie, giardini, parco, peschiera con dimensione territoriale, si deve a Francesco I d'Este, duca di Modena dal 1629 al 1658. Su progetto dell'architetto romano Bartolomeo Avanzini, che edificò anche il palazzo ducale di Modena, Sassuolo divenne una dimora celebre e raffinata, dagli ambienti sontuosamente decorati dal Boulanger e numerosi altri artisti del tempo. Con l'unità d'Italia il palazzo fu utilizzato come sede estiva dell'Accademia militare di Modena. Dal 1980 sono iniziati interventi di restauro, realizzati dal Ministero BAC, che hanno permesso il recupero della parte più pregiata della struttura architettonica e decorativa del Palazzo, costituita dagli appartamenti ducali.

Destinazione d'uso: Il complesso ducale è oggi saltuariamente e parzialmente aperto al pubblico, per solito nei fine settimana, o in occasioni particolari.

Progettazione: Sul palazzo ducale sono stati investiti fino ad ora con lotti successivi, ingenti finanziamenti; è attualmente in corso il completamento del restauro degli appartamenti del piano nobile. Lo stralcio r previsto ha la finalità del recupero alla pubblica fruizione di una significativa porzione del piano terra, e del piccolo giardino segreto annesso, da destinare a convegni, attività ludico-ricreativa, accoglienza anche da affidare a saltuaria gestione privata

Finanziamento: il fabbisogno necessario al recupero totale del complesso architettonico è stimato in Euro 20.000.000, mentre per il lotto in questione si prevede un costo di Euro 4.500.000.

Gestione e valorizzazione: sono in corso rapporti di collaborazione con il comune di Sassuolo, per un suo più diretto coinvolgimento nell'attività di gestione e valorizzazione, che vedono anche la presenza dell'amministrazione provinciale. Prima della conclusione dei lavori sarà realizzato un preciso progetto gestionale che permetterà di sottoscrivere un vero e proprio accordo di valorizzazione ai sensi dell'art. 112 del Codice.

TREDOZIO, Ex Monastero della SS. Annunziata

Proprietà: Comune di Tredozio (FC)

Ubicazione: Tredozio (Fc)

Cenni storici: Il monastero della SS. Annunziata di Tredozio, già esistente nel secolo XI, risale nella configurazione attuale alla prima metà del XVI sec. L'originalità dell'attuale monastero di clausura, dovuta alla presenza di due insolite torri, ad una atipica tipologia distributiva e all'assenza di una struttura campanaria, al momento, per mancanza di ulteriori prove, delinea l'ipotesi di un utilizzo di manufatti eretti per scopi e destinazioni diverse fino all'insediamento delle Monache nel 1563. Il monastero è stato luogo di grande e documentata operosità spirituale delle monache domenicane fino alla soppressione napoleonica.

La ex Chiesa rivela i segni delle trasformazioni avvenute nel XVIII secolo su di un impianto più possente databile tra il Medioevo e il Rinascimento.

Destinazione d'uso: Il restauro del bene prevede un utilizzo di tipo culturale/universitario con la realizzazione di ambienti destinati alla didattica, biblioteca, aula convegni ed una piccola foresteria.

Progettazione: E' stato redatto il progetto esecutivo per l'intero complesso. Il primo lotto d'intervento è in fase di completamento.

Finanziamento: Il fabbisogno necessario al completamento delle opere è stimato in 6.500.000 Euro. Importo del secondo lotto 3.500.000 Euro.

Gestione e valorizzazione: E' già attivo un protocollo d'intesa tra il Comune di Tredozio e l'Università degli Studi di Bologna, alla quale il complesso sarà assegnato in gestione.

 

 

 



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