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Intesa istituzionale di programma tra il Governo della Repubblica
e la Regione Piemonte

Accordo di programma quadro in materia
di beni culturali del Piemonte
[*]

(18 maggio 2001)



Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni e integrazioni, recante "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi";

Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 e successive modificazioni e integrazioni, recante "Razionalizzazione dell'organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego, a norma dell'art. 2 della legge 23 ottobre 1992, n. 421";

Vista la legge 11 febbraio 1994, n. 109 recante "Legge quadro in materia di lavori pubblici", successive modificazioni ed integrazioni e successivi regolamenti di attuazione ;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367 e successive modificazioni e integrazioni, concernente "Regolamento recante semplificazione e accelerazione delle procedure di spesa e contabili";

Visto l'articolo 2, comma 203 della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e successive modificazioni ed integrazioni, che detta la disciplina della programmazione negoziata;

Vista in particolare la lettera c) dello stesso comma 203 che definisce e delinea i punti cardine dell'Accordo di Programma Quadro, quale strumento della programmazione negoziata, dedicato alla attuazione di una Intesa Istituzionale di Programma per la definizione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati e che fissa le indicazioni che l'Accordo di Programma Quadro deve contenere;

Visto l'art. 3, comma 83, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e successive modificazioni e integrazioni;

Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modificazioni ed integrazioni, recante "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa";

Vista la delibera CIPE 21 marzo 1997 concernente la disciplina della programmazione negoziata e, in particolare, il punto 1 sull'Intesa istituzionale di programma nel quale, alla lettera b), è previsto che gli accordi di programma quadro da stipulare dovranno coinvolgere nel processo di negoziazione gli organi periferici dello Stato, gli enti locali, gli enti sub-regionali, gli enti pubblici e ogni altro soggetto pubblico e privato interessato al processo e contenere tutti gli elementi di cui alla lettera c) del comma 203 dell'art. 2 della legge n. 662/1996;

Vista la legge 15 maggio 1997, n. 127 e successive modificazioni ed integrazioni, recante: Misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo";

Visto l'art. 15, comma 4, del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1998, n. 61, che integra l'art. 2, comma 203, lettera b), della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e l'art. 10, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367;

Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59";

Visto il decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368, recante "Istituzione del Ministero per i beni e le attività culturali a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59";

Visto il decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, recante "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell'articolo 1 della legge 8 ottobre 1997, n. 352";

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29/12/2000, n. 441 recante "Regolamento recante norme di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali";

Vista la legge 21 Dicembre 1999, n. 513 recante "Interventi straordinari nel settore dei beni e delle attività culturali";

Vista la Legge 29 Dicembre 1999 n. 400 "Rifinanziamento della L. 21 dicembre 1999, n. 513, ed altre disposizioni in materia di beni e attività culturali";

Vista la delibera CIPE del 6 agosto 1999 n. 142 che assegna alle Regioni finanziamenti per le aree depresse riferite alle infrastrutture da utilizzare attraverso la stipula di appositi Accordi di Programma Quadro;

Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali";

Vista la legge 23 Dicembre 2000, n. 388 (legge finanziaria 2001);

Vista la legge 23 dicembre 2000, n. 389 (Bilancio di previsione per lo Stato per l'anno finanziario 2001 e bilancio pluriennale per il triennio 2001-2003);

Vista la proposta di Documento Unico di Programmazione per la Regione Piemonte, Ob. 2, ammissibile ai Fondi Strutturali per il periodo 2000-2006, ed approvato dalla Giunta regionale con Delibera del 27.6.2000 n. 11-16146 trasmesso, tramite il Ministero del tesoro, bilancio e programmazione economica, alla Commissione Europea;

Vista la Legge Regionale 28 agosto 1978, n. 58 recante "Promozione della tutela e dello sviluppo delle attività e dei beni culturali";

Visto l'Accordo di Programma per il recupero della Reggia di Venaria, adottato il 10 settembre 1999, ai sensi della legge 142/90, con Decreto del Presidente della Giunta Regionale e firmato dagli Enti coinvolti nel Progetto (Ministero, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, Comune di Venaria, Comune di Druento).

Vista la Delibera CIPE del 6 Agosto 1999 n. 135, con la quale è stata assegnata, tra l'altro, alla Regione Piemonte 17.300 milioni per il completamento del progetto per di restauro, recupero e valorizzazione della Reggia di Venaria Reale. Lotti 1°,2° e 3°;

Vista la richiesta formulata dalla Regione alla 3° Commissione CIPE in merito alla riutilizzazione dei 17.300 milioni inizialmente attribuiti al 1°, 2° e 3° lotto della Reggia di Venaria ad altri lotti per il completamento dello stesso progetto, e nelle more dell'approvazione da parte della Commissione stessa;

Vista la Delibera CIPE DEL 15 febbraio 2000 n. 14, che assegna alle Regioni finanziamenti per aree depresse da utilizzare all'interno delle Intese di programma per il periodo 2000-2002;

Vista l'Intesa Istituzionale di Programma tra il Governo e la Regione Piemonte approvata con delibera CIPE del 17 marzo 2000 e sottoscritta il 22 marzo 2000, da attuarsi anche attraverso la stipulazione dell'Accordo di Programma Quadro per il settore dei beni e delle attività culturali;

Vista la delibera CIPE 25 maggio 2000 n. 44 "Accordi di programma. Gestione degli interventi tramite applicazione informatica";

Considerato che gli interventi previsti nel presente Accordo di Programma Quadro sono coerenti con lo schema di Programma Regionale di sviluppo della Regione Piemonte;

il Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministero del Tesoro, del Bilancio e della

Programmazione Economica e la Regione Piemonte stipulano il seguente

 

ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO

Art. 1 - Finalità e obiettivi

1. Il presente Accordo di Programma Quadro è finalizzato a sostenere la conoscenza, la conservazione, la fruizione, la valorizzazione e la promozione dei beni, delle attività e servizi culturali nel territorio regionale attraverso un'azione programmatica comune improntata alla collaborazione operativa fra i soggetti sottoscrittori nell'individuazione di obiettivi comuni e nell'attuazione dei relativi interventi. Tale azione programmatica comune viene avviata secondo le linee programmatiche di cui all'Allegato n. 1 al presente Accordo (documento di linee programmatiche), che ne costituisce parte integrante, e si ispira, in questa prima fase, alle seguenti principali linee strategiche:

a. Sistemi museali e culturali del Piemonte

- Sistema delle Residenze e delle Collezioni Sabaude;

- Il sistema museale Piemontese

- Sistema delle Fortificazioni e dei Castelli del Piemonte

b. Sviluppo dei servizi multimediali nelle biblioteche e potenziamento dei sistemi di valorizzazione, gestione e messa in rete dei beni archivistici

- Biblioteche multimediali

- SBN e biblioteca digitale

- Patrimonio documentario e archivi del Novecento

- Promozione del libro

2. A completamento degli elementi indicati nei successivi articoli del presente Accordo di Programma Quadro, le schede progettuali relative ai singoli interventi recano, per ciascun intervento, ai sensi della Legge 662/96, art. 2, comma 203, le seguenti indicazioni: soggetti sottoscrittori, soggetto responsabile, stato della progettazione, soggetti attuatori, costo complessivo e sua articolazione nel tempo, procedure tecnico/amministrative necessarie per l'attuazione degli interventi e loro durata con particolare riferimento agli impegni derivanti ai soggetti competenti relativamente all'emissione di autorizzazioni, nulla osta o altri atti necessari all'attuazione del progetto stesso ed eventuale individuazione di termini ridotti per la loro emissione.

 

Art. 2 - Realizzazione degli interventi

1. La finalità di cui all'art. 1 è perseguita mediante un programma pluriennale di interventi capace di incidere positivamente sulla qualificazione delle risorse culturali della Regione Piemonte e più complessivamente sul processo di sviluppo economico-sociale, in un contesto di programmazione integrata delle risorse e di un più generale sviluppo dei rapporti di collaborazione istituzionale ed operativa.

2. L'Accordo è costituito da n. 52 interventi, illustrati nell'elenco (All. 2) e nelle relative schede (allegato n 3), che ne costituiscono parte integrante e sostanziale e che si attuano in correlazione con gli interventi già programmati dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla Regione Piemonte per le annualità 2001 - 2003.

 

Art. 3 - Impegni dei soggetti sottoscrittori

1. Nello svolgimento dell'attività di propria competenza i sottoscrittori del presente Accordo di Programma Quadro si impegnano:

a) a rispettare i termini concordati ed indicati nelle schede di intervento allegate;

b) ad utilizzare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, con il ricorso in particolare agli strumenti di semplificazione dell'attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo previsti dalla vigente normativa, eventualmente facendo ricorso agli Accordi previsti dall'art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241;

c) a procedere periodicamente, alla verifica dell'Accordo e, se necessario, a proporre gli eventuali aggiornamenti ai soggetti responsabili dell'attuazione del presente Accordo di Programma Quadro;

d) ad attivare ed utilizzare a pieno ed in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie individuate nel presente Accordo di Programma Quadro per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento;

e) a rimuovere gli ostacoli che dovessero presentarsi in ogni fase procedurale per la realizzazione degli interventi, accettando, in caso di inerzia, ritardo o inadempienza, le misure che sono adottate dal Comitato Istituzionale di Gestione, ai sensi del successivo art. 9.

2. I soggetti sottoscrittori si impegnano a realizzare gli interventi anche favorendo il coinvolgimento dei soggetti pubblici o privati la cui azione sia rilevante per il perseguimento degli obiettivi individuati.

 

Art. 4 - Flusso informativo

Il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Piemonte si impegnano a dar vita ad un flusso informativo sistematico e costante al fine di consolidare un processo stabile di concertazione e condivisione dei reciproci programmi di attività relativamente all'ambito territoriale della Regione. Lo scambio di informazioni avverrà semestralmente, in coincidenza con il monitoraggio.

 

Art. 5 - Copertura finanziaria

1. Il quadro finanziario complessivo del presente Accordo di Programma Quadro ammonta a L. 605.479.000.000 (euro 312.703.806,8) ed è così ripartito per fonti finanziarie e per anno (costi in milioni di lire):

 

Fonti finanziarie
(in milioni di lire)

2001

2002

2003

2004

2005

Totale

Del. CIPE 135/99

17.300

0

0

0

0

17.300

Del. CIPE 142/99

14.900

36.700

23.000

0

0

74.600

Del. CIPE 14/2000

4.000

16.000

10.000

0

0

30.000

Ministero BBAACC
lotto L. 662/1996

33.400

30.937

24.442

0

0

88.779

Ministero BBAACC
lotto L. 388/2000

9.000

0

0

0

0

9.000

Ministero BBAACC
D.Lgs. 490/99

0

0

1.000

0

0

1.000

Ministero BBAACC
L. 389/2000

400

500

600

0

0

1.500

Ministero BBAACC
L. 400/2000

2.000

2.000

0

0

0

4.000

Regione Piemonte
L.R. 58/78

14.900

18.700

21.200

0

0

54.800

DOCUP

0

46.000

41.000

30.000

33.000

150.000

Fondazioni

28.000

39.400

55.100

0

0

122.500

Comuni

5.500

18.750

18.750

0

0

43.000

Province

0

1.000

0

0

0

1.000

Ordine mauriziano

0

0

8.000

0

0

8.000

Totale

129.400

209.987

203.092

30.000

33.000

605.479

 

Il quadro finanziario delle singole iniziative è riassunto nella tabella dell'Allegato 2.

2. La disponibilità delle risorse di cui al Docup obiettivo 2 2000-2006 è subordinata all'approvazione da parte del Comitato di sorveglianza del Complemento di programmazione, nonché delle specifiche procedure di attuazione.

3. Il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Piemonte si impegnano ad attivarsi affinché gli altri soggetti pubblici e privati interessati dagli interventi oggetto del presente Accordo assicurino la copertura di quella parte dei finanziamenti posta a loro carico.

4. Il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Piemonte, nell'ipotesi in cui al momento dell'impegno la fonte di finanziamento della spesa prevista nelle schede di intervento non sia attivabile tempestivamente a causa delle vigenti disposizioni di natura amministrativa e contabile, si obbligano ad assicurare, per gli impegni rispettivamente assunti, la necessaria copertura finanziaria degli interventi previsti dal presente Accordo, facendo ricorso ad altre fonti di finanziamento ordinario o straordinario.

5. Il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Piemonte considerano prioritario che nei rispettivi atti di programmazione settoriale per gli anni 2004 - 2005, si tenga conto delle esigenze di completamento dei programmi di investimento parzialmente attuati con il presente Accordo di Programma Quadro.

6. Nel caso in cui, per ragioni sopravvenute, uno o più degli interventi previsti dal presente Accordo non siano realizzabili, si applicano le disposizioni concernenti la riprogrammazione, revoca e/o rimodulazione degli interventi, di cui all'articolo 9 dell'Intesa Istituzionale di Programma.

7. Le eventuali economie rinvenienti dagli appalti delle iniziative finanziate a valere sulle risorse relative al presente Accordo possono essere riprogrammate con le modalità previste dall'art. 9 dell'Intesa Istituzionale di Programma, compatibilmente con le vigenti disposizioni in materia.

8. La gestione finanziaria degli interventi può attuarsi secondo le procedure e le modalità previste dall'articolo 8 del D.P.R. 20 aprile 1994, n. 367, ai sensi della legge 23 dicembre 1996, n. 662, articolo 2, comma 203, lettera b), ultimo periodo, aggiunto con l'articolo. 15, comma 4, del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1998, n. 61.

 

Art. 6 - Responsabili dell'attuazione dell'Accordo di programma quadro

1. Ai fini del coordinamento e della vigilanza sull'attuazione del presente Accordo, i soggetti firmatari dell'Accordo medesimo, individuano quali responsabili dell'attuazione del presente Accordo di Programma Quadro:

- la Dr. Carla Di Munno Malavasi del Ministero per i beni e le attività culturali

- il Dr. Alberto Vanelli, Direttore dei Beni Culturali della Regione Piemonte

2. I responsabili dell'attuazione dell'Accordo hanno il compito di:

a) rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori;

b) governare il processo complessivo di realizzazione degli interventi ricompresi nell'Accordo, attivando le risorse tecniche e organizzative necessarie alla sua attuazione;

c) promuovere, di concerto con i responsabili dei singoli interventi, le eventuali azioni e iniziative necessarie a garantire il rispetto degli impegni e degli obblighi dei soggetti sottoscrittori dell'Accordo;

d) garantire il monitoraggio semestrale sullo stato di attuazione dell'Accordo, sulla base delle indicazioni del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, trasmettendo al Comitato paritetico di attuazione le schede di monitoraggio relative a ciascun intervento; le schede saranno accompagnate da una relazione che conterrà l'indicazione di ogni ostacolo amministrativo o tecnico che si frapponga alla realizzazione degli interventi e l'eventuale proposta di iniziative correttive da assumere ai fini di superare l'ostacolo;

e) presentare al Comitato paritetico di attuazione una relazione semestrale sullo stato di attuazione dell'Accordo evidenziando i risultati e le azioni di verifica svolte. Nella relazione sono, tra l'altro, individuati i progetti non attivabili o non completabili ed è conseguentemente dichiarata la disponibilità delle risorse non utilizzate, ai fini dell'assunzione di eventuali iniziative correttive o di riprogrammazione, revoca e/o rimodulazione degli interventi.

3. I responsabili dell'Accordo devono operare d'intesa fra loro. Nel caso in cui sorga contrasto nell'adozione degli atti di competenza, ciascuno dei responsabili può rivolgersi al Comitato paritetico di attuazione che provvederà a dirimere il contrasto.

 

Art. 7 - Soggetto responsabile del singolo intervento

1. Le parti, per ogni intervento previsto dal presente Accordo, hanno indicato nelle schede relative agli interventi stessi, di cui all'allegato n. 3, il responsabile della sua attuazione.

2. Il responsabile di cui al comma 1 - che si identifica con il responsabile del procedimento - ha il compito di:

- pianificare il processo operativo teso alla completa realizzazione dell'intervento attraverso la previsione dei tempi, delle fasi, delle modalità e dei punti - cardine, adottando un modello metodologico di pianificazione e controllo riconducibile al Project Management;

- organizzare, dirigere, valutare e controllare l'attivazione e messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell'intervento;

- monitorare costantemente l'attuazione degli impegni assunti dai soggetti che hanno sottoscritto la singola scheda di intervento, ponendo in essere tutte le azioni opportune e necessarie al fine di garantire la completa realizzazione dell'intervento nei tempi previsti e segnalando ai responsabili dell'Accordo gli eventuali ritardi e/o ostacoli tecnico-amministrativi che ne dilazionano e/o impediscono l'attuazione;

- compilare, con cadenza almeno semestrale, sulla base delle indicazioni del Ministero del Tesoro, Bilancio e P.E, la scheda di monitoraggio dell'intervento comprensiva di ogni informazione utile a definire lo stato di attuazione dello stesso e trasmetterla ai responsabili dell'Accordo, unitamente ad una relazione esplicativa contenente la descrizione dei risultati conseguiti e le azioni di verifica svolte, l'indicazione di ogni ostacolo amministrativo, finanziario o tecnico che si frapponga alla realizzazione dell'intervento e la proposta delle relative azioni correttive, l'individuazione dei progetti non più attivabili o non completabili, e la conseguente disponibilità di risorse non utilizzate, ai fini dell'assunzione di eventuali iniziative correttive, di revoca e/o rimodulazione degli interventi.

 

Art. 8 - Procedimenti di conciliazione

1. In caso di insorgenza di conflitti fra i soggetti partecipanti all'Accordo, il Comitato paritetico di attuazione, su segnalazione dei responsabili dell'Accordo o su istanza di uno dei soggetti interessati dalla controversia o anche d'ufficio, convoca le parti in conflitto per l'esperimento di un tentativo di conciliazione.

2. Qualora in tale sede si raggiunga un'intesa idonea a comporre il conflitto, si redige processo verbale nel quale sono riportati i termini della conciliazione. La sottoscrizione del verbale impegna i firmatari all'osservanza dell'accordo raggiunto.

 

Art. 9 - Poteri sostitutivi in caso di inerzia, ritardi e inadempienze

1. L'esercizio dei poteri sostitutivi si applica in conformità con quanto previsto dall'ordinamento vigente.

2. L'inerzia, l'omissione e l'attività ostativa riferite alla verifica e al monitoraggio da parte dei soggetti responsabili di tali funzioni costituiscono agli effetti del presente accordo fattispecie di inadempienza.

3. Nel caso di ritardo, inerzia o inadempimenti, i responsabili dell'Accordo di Programma Quadro invitano il soggetto al quale il ritardo, l'inerzia o l'inadempimento sono imputabili ad assicurare che la struttura da esso dipendente adempia entro un termine prefissato.

4. Il soggetto sottoscrittore cui è imputabile il ritardo, l'inerzia o l'inadempimento è tenuto a far conoscere entro il termine prefissato le iniziative assunte e i risultati conseguiti.

5. In caso di ulteriore inottemperanza, i responsabili dell'Accordo inviano gli atti, con motivata relazione, al Comitato Paritetico, formulando, se del caso, una proposta delle misure da adottare in via sostitutiva.

6. Il Comitato Paritetico propone al Comitato Istituzionale di Gestione dell'Intesa per la relativa decisione le misure più efficaci da adottare in relazione agli accertati inadempimenti.

7. Ove le azioni di cui ai precedenti commi non garantiscano il risultato dell'adempimento o lo garantiscano in modo insufficiente, il Comitato Istituzionale di Gestione attiva le procedure per la revoca del finanziamento in ragione della titolarità dei fondi.

8. La revoca del finanziamento non pregiudica l'esercizio di eventuali pretese risarcitorie nei confronti del soggetto cui sia imputabile l'inadempimento per i danni arrecati. Ai soggetti che hanno sostenuto oneri in conseguenza diretta dell'inadempimento contestato compete comunque l'azione di ripetizione degli oneri medesimi.

9. Le risorse revocate possono essere riprogrammate nell'ambito del presente Accordo o in sede di rinegoziazione degli obiettivi dell'Intesa Istituzionale di Programma, ai sensi dell'articolo 11 della medesima.

 

Art. 10 - Disposizioni generali

1. Il presente Accordo di Programma Quadro è vincolante per tutti i soggetti sottoscrittori. I controlli sugli atti e sulle attività poste in essere in attuazione dell'Accordo stesso sono successivi.

2. Il presente Accordo dispone per il periodo 2001 - 2003 e mantiene la propria validità fino alla completa attuazione degli interventi in esso previsti. Per concorde volontà dei sottoscrittori, esso può essere prorogato, modificato o integrato, in conformità con le procedure di verifica e aggiornamento di cui all'articolo 11 dell'Intesa e previa approvazione da parte del Comitato istituzionale di gestione.

3. Qualora l'inadempienza di una o più delle parti sottoscrittrici comprometta l'attuazione di un intervento previsto nell'Accordo, sono a carico del soggetto inadempiente le spese sostenute dalle altre parti per studi, piani, progetti e attività inerenti l'intervento medesimo.

4. Previa approvazione del Comitato istituzionale di gestione, possono aderire all'Accordo altri soggetti pubblici e privati rientranti tra quelli individuati alla lettera b) del punto 1.3 della delibera Cipe 21 marzo 1997, la cui partecipazione e azione sia necessaria per la compiuta realizzazione delle attività e degli interventi previsti dal presente Accordo.

5. Alla scadenza dell'Accordo, il Comitato paritetico di gestione, su segnalazione dei soggetti responsabili dell'Accordo, è incaricato delle eventuali incombenze derivanti dalla definizione dei rapporti pendenti e delle attività non ultimate.

 

Addì, 18 maggio 2001

Il Ministro per i beni e le attività culturali
Giovanna Melandri

Il Presidente Della Giunta Regionale
Enzo Ghigo


Ministero per i beni e le attività culturali

Direttore Generale per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico
Mario Serio

Direttore Generale per i beni architettonici ed il paesaggio
Roberto Cecchi

Direttore Generale per l'architettura e l'arte contemporanee
Pio Baldi

Direttore Generale per i beni archeologici
Giuseppe Proietti

Direttore Generale per gli archivi
Salvatore Italia

Direttore Generale per i beni librari e gli istituti culturali
Francesco Sicilia

Direttore Generale per il cinema
Rossana Rummo

Direttore Generale per lo spettacolo dal vivo
Antonino De Simone


Regione Piemonte

Direttore dei Beni Culturali della Regione Piemonte
Alberto Vanelli


Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica

Direttore Generale del Servizio per le politiche di sviluppo territoriale
Antonella Manno

 

 

ALLEGATO 1

LINEE PROGRAMMATICHE

 

Premessa

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MBAC) e la Regione Piemonte sono fortemente impegnati nell'attuazione dei programmi di restauro e valorizzazione del patrimonio culturale piemontese. Interventi di restauro e di allestimento rivolti a complessi monumentali, musei, archivi e biblioteche, sono attuati anche in collaborazione con enti pubblici e privati, così come con associazioni, istituti e fondazioni con attività e finalità culturali.

Il Ministero e la Regione operano secondo le rispettive normative in base ad autonomi programmi, la cui attuazione ha già visto nel corso di questi anni la collaborazione tra gli Istituti territoriali del Ministero e gli uffici della Regione.

Il MBAC nel perseguimento dei propri fini istituzionali predispone programmi triennali di intervento per la tutela e la valorizzazione dei beni; la Regione Piemonte, ai sensi della legge quadro regionale 58/1978, definisce criteri, priorità, e graduatorie degli interventi regionali, organizzati in programmi e progetti, con una particolare attenzione per quelli previsti da atti di concertazione sottoscritti dalla Regione Piemonte e dagli enti.

Il MBAC ha investito negli ultimi anni ingenti risorse statali nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio della Regione Piemonte. In particolare, a partire dal 1998 con l'introduzione dei finanziamenti derivanti dagli introiti del gioco del Lotto, il MBAC ha potuto dare impulso alle proprie attività di restauro attraverso progetti mirati alla valorizzazione di beni di particolare rilevanza per la storia e la cultura del Paese. Tra questi può senz'altro considerarsi di primaria importanza il recupero delle residenze sabaude, nel cui ambito, l'avvio del progetto di Venaria Reale assume particolare rilevanza per l'impegno finanziario complessivo e per gli aspetti innovativi introdotti dallo specifico Accordo di Programma MinisteroBAC-Regione sottoscritto il 10 settembre 1999.

Nel settore dei beni librari il Ministero persegue l'obiettivo della valorizzazione, del potenziamento e ammodernamento dei servizi bibliotecari in un'ottica di rete nazionale integrata attraverso una serie di iniziative e di progetti realizzati, o in via di realizzazione, in cooperazione con le Regioni, le Università, gli enti locali, le istituzioni culturali. Tra questi il Servizio Bibliotecario Nazionale, il Piano di azione MEDIATECA 2000, la Biblioteca digitale italiana e l'avvio, tramite il progetto CREMISI, di una linea di azione dedicata alla formazione e all'aggiornamento professionale secondo le modalità dell'Open Distance Learning.

Nell'ambito della valorizzazione del patrimonio librario e archivistico il Ministero ha inoltre sottoscritto nell'anno 2000 un protocollo d'intesa con la Conferenza Episcopale Italiana, che costituisce un riferimento istituzionale per programmi e progetti di valorizzazione nel campo dei beni ecclesiastici del settore.

La legge regionale 78/1978 definisce le modalità dell'intervento regionale in materia di tutela dei beni librari, di catalogazione e valorizzazione dei fondi bibliografici, di sostegno ai sistemi bibliotecari e per la realizzazione del Servizio bibliografico regionale e del catalogo delle biblioteche piemontesi. E' ai sensi di tale legge che si è definita l'adesione della Regione Piemonte al Servizio Bibliotecario Nazionale.

La collaborazione tra le Soprintendenze e gli uffici regionali che in questi anni ha già dato ottimi risultati in materia di recupero e di valorizzazione del patrimonio culturale piemontese si attua anche nella promozione e nel finanziamento di campagne di catalogazione dei beni mobili ed immobili: a partire dalla legge 84/90, proseguendo con la collaborazione ai censimenti previsti dalle leggi regionali 34/95 e 35/95, fino al censimento CEI attualmente in corso di realizzazione, ai sensi del Protocollo di intesa sottoscritto dalla Regione e dalla Conferenza Episcopale Piemontese nel marzo del 1998. Le due leggi regionali sopracitate (la 34/94 e la 35/94) sono finalizzate al censimento, alla tutela ed alla valorizzazione, rispettivamente, dei locali storici e dei beni culturali architettonici della Regione. Tali leggi, se hanno avuto un buon successo relativamente al censimento dei beni, non sono ancora state attivate per quanto concerne il recupero degli stessi. Una revisione dei due testi legislativi ed un'azione di comunicazione nei confronti degli Enti locali dovrebbero consentirne una piena attuazione, a partire dal prossimo esercizio.

Altri programmi di intervento per complessi di grande rilievo sono elaborati e realizzati ai sensi della L. 537/1993. Per le chiese consacrate, inoltre, si attuano interventi ai sensi della L.R. 15/1989, che si occupa esclusivamente di edifici di culto. Una legge regionale infine, la L.R. 24/90, favorisce la tutela ed il recupero del patrimonio delle Società Operaie di Mutuo soccorso.

Sempre al fine del restauro e della valorizzazione del patrimonio museale e culturale si sono elaborati progetti che utilizzano fondi dell'Unione Europea, a partire dai progetti Interreg Italia-Francia e Italia-Svizzera. Attualmente si stanno predisponendo le linee di indirizzo per l'utilizzo dei fondi comunitari 2000 - 2006.

La Regione Piemonte e l'Amministrazione archivistica collaborano attivamente in materia di archivi, che rappresentano un valore strategico non solo ai fini storiografici, ma anche per il miglioramento della qualità della vita e dei servizi al cittadino ai fini delle decisioni per il governo del territorio e il miglioramento dell'attività amministrativa.

I temi che saranno al centro dell'attenzione del MBAC e della Regione nei prossimi anni e che vengono proposti per l'Accordo di programma Quadro e, quali priorità, per i finanziamenti nazionali e comunitari - Fondi strutturali, Interreg, Leader plus - tendono a porre il sistema del patrimonio culturale piemontese al centro di un processo virtuoso in grado di produrre cultura da un lato e risorse economiche dall'altro.

L'obiettivo che ci si pone è quello di offrire un servizio di alta qualità rivolto a soddisfare la domanda culturale in senso stretto (con un'attenzione particolare al mondo dei giovani e delle scuole), ma anche in grado di dare maggior respiro e qualificazione all'offerta turistica piemontese. Tenendo presente che il settore dei beni culturali rappresenta un'enorme risorsa il cui potenziale aspetta di essere utilizzato al meglio e presenta ampie prospettive di rilancio. Fattori come l'aumentato livello culturale e la ricerca di una migliore qualità della vita contribuiscono infatti a determinare una forte domanda di nuovi servizi culturali. Domanda che, pur orientata sempre di più alla facile fruizione, alla socializzazione, al divertimento, pretende allo stesso tempo dalle istituzioni l'offerta di prodotti di alto livello, "culturalmente qualificati".

 

a. Sistemi Museali e Culturali del Piemonte

La creazione di sistemi, che collochino all'interno di circuiti territoriali o tematici oggetti del patrimonio culturale presuppone un'organizzazione basata su un insieme di relazioni tra i singoli soggetti che operano in materia, per la valorizzazione culturale patrimoniale e amministrativa.

Una volta recuperati dal punto di vista patrimoniale i beni, tali relazioni possono portare alla realizzazione di servizi specializzati, di servizi tecnici, di comunicazione interna ed esterna, animazione, assistenza al pubblico, creazione di pacchetti didattici, book shopping, che possono anche essere svolti da un unico soggetto esterno, con caratteristiche analoghe per tutte le unità del sistema.

Tutto ciò può consentire forme di razionalizzazione attraverso la condivisione di obiettivi ed il conseguimento di economie di spesa.

Dal punto di vista dell'utente, scopo del progetto deve essere quello di creare circuiti culturali che offrano "pacchetti" integrati, con possibilità di rimando da un punto all'altro. Il cittadino che entra nel circuito in un determinato punto deve percepire anche fisicamente il fatto di trovarsi all'interno di un percorso che lo porterà a conoscere la parte restante dello stesso, attraverso la messa a disposizione di documentazione completa, la possibilità di prenotazioni, di sconti, la garanzia di trovare, in tutti i punti del

circuito, uno standard comune di assistenza e di visibilità.

 

a1. Il Sistema delle Residenze e Collezioni Sabaude e la Reggia di Venaria


1. Il Sistema delle Residenze e delle Collezioni Sabaude

Il progetto di riqualificazione e di valorizzazione del Sistema delle Residenze sabaude - dichiarate "Patrimonio dell'Umanità" dall'UNESCO - costituisce obiettivo prioritario per il MBAC e la Regione Piemonte, anche in vista del completamento dei restauri già avviati e del conseguente recupero di molte Residenze, in gran parte fruibili fin d'ora.

Il progetto porrà il capoluogo subalpino e i comuni sedi delle Residenze e delle Collezioni Sabaude - nelle province di Torino e di Cuneo - allo stesso livello di altre aree europee, meta di consistenti flussi di turismo culturale.

Quello delle Residenze sabaude è un sistema prima di tutto storico e culturale, che si articola in regge, palazzi, musei e collezioni, che si presta ad essere pensato e proposto al pubblico in quanto vero e proprio "circuito" turistico culturale, destinato a produrre ricadute economiche molto forti a livello locale.

Le destinazioni, attuali o future, di Venaria Reale e di Rivoli, di Stupinigi e di Pollenzo, di Racconigi e di Villa della Regina, indicano che le Residenze si vogliono innanzitutto proporre come contenitori di prestigio, destinati a diventare, in taluni casi, musei di se stessi, in altri ad ospitare istituzioni e attività culturali permanenti, ovvero mostre e manifestazioni periodiche; a centri di promozione di studi, ricerche, incontri, scambi, sperimentazioni, in settori che vanno dall'architettura alla storia, dall'agricoltura alle produzioni tipiche, dall'ambiente al paesaggio, dal cinema e dal teatro fino a giungere alle nuove professioni specialistiche in campo culturale.

Proprio in questo caso il concetto di sistema è particolarmente importante: anche perché il turismo (e quello culturale in primis) si sviluppa e si consolida all'interno di bacini di fruizione ampi, caratteristica intrinseca al circuito delle residenze sabaude. Lo sviluppo di tale sistema è un fenomeno che deve essere sostenuto da strategie e accompagnato da azioni.

Per far sì che il circuito diventi un Sistema di fruizione turistico culturale, occorre che si attivino strategie di sviluppo basate sull'integrazione delle conoscenze, delle competenze e delle relazioni. Sia il consumatore finale, sia le strutture di intermediazione (tour operator, agenzie di viaggio) devono poter percepire il sistema delle Residenze in senso unitario.

Queste premesse significano che il MBAC, la Regione, ed i Comuni sedi delle stesse intendono fare un grosso sforzo per realizzare questo circuito, agendo non solo sul recupero delle Regge stesse, ma sulla valorizzazione del circuito, sul recupero dei centri storici dei comuni interessati, sulle infrastrutture necessarie.

Attualmente è in fase di predisposizione uno studio di fattibilità che analizza le condizioni necessarie per incrementare le ricadute economiche del progetto "Residenze sabaude" sui Comuni sedi delle stesse, e il modello di gestione più appropriato per il sistema nel suo complesso.

Il MBAC, la Regione, i Comuni si impegnano ad assicurare una gestione unitaria ed integrata dei servizi di visita, di biglietteria, di valorizzazione, marketing, ecc., tramite una idonea modalità organizzativa, che coinvolga gli stessi soggetti e gli Enti responsabili delle Residenze Sabaude, eventualmente allargata alle Fondazioni ex-bancarie.


2. Il Progetto della Reggia di Venaria e della Mandria

La Venaria Reale, "delitia" per la caccia e il "loisir" della Corte, è tra le più celebrate residenze extraurbane dei Savoia. Tale complesso monumentale, costituito dalla Reggia di Venaria e dal Borgo Castello della Mandria, rappresenta per la sua storia, la sua ricchezza e le sue dimensioni un unico e irrinunciabile patrimonio collettivo.

La Commissione tecnico-amministrativa per la Reggia di Venaria Reale, costituitasi con decreto in data 5 dicembre 1996, al punto 2 della Relazione, a proposito delle destinazioni d'uso dichiara: "La Commissione ritiene che l'individuazione di un sistema organico di usi, tra loro compatibili, costituisca un punto di forza del progetto di rifunzionalizzazione del complesso della Venaria Reale, orientato alla flessibilità e perciò stesso adattabile e ricomponibile a seconda delle esigenze e dei processi di innovazione in rapido mutamento in ciascuna delle attività che sono state esaminate: ...". Sono da rilevare, in quanto riportato, due aspetti importanti:

- l'unitarietà del progetto. Caratteristica principale del complesso è l'unità territoriale tra il Borgo di Venaria, la Reggia e il circostante parco della Mandria;

- l'aver pensato ad un progetto flessibile e adattabile alle esigenze ed alle innovazioni del tempo.

Nell'ambito di un vasto programma di recupero e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale il Ministero per i Beni Culturali e la Regione Piemonte hanno individuato nel completamento del progetto di restauro e valorizzazione della Reggia di Venaria Reale e del Borgo Castello della Mandria (Comune di Venaria e di Druento - Provincia di Torino) uno dei punti di eccellenza dell'impegno per la valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e per la realizzazione di un circuito relativo alle "Regge e collezioni Sabaude" che investe la città di Torino e la sua area metropolitana.

Il Progetto è stato proposto dalla Regione Piemonte e dal Ministero in applicazione del Regolamento CEE 2081/93 - Obiettivo 2, Asse 2, Misura 2.3: Valorizzazione del Patrimonio culturale- con il DOCUP per il Triennio 1997-99. Oltre alle risorse previste dal DOCUP (circa 120miliardi), sono stati stanziati circa 65 miliardi da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Il "Progetto di restauro e di valorizzazione del complesso della Reggia di Venaria Reale e del Borgo castello della Mandria" ha come fine ultimo la creazione di un Grande Centro di Cultura Europea ad alto profilo che attiri l'attenzione di un grande numero di visitatori.

Dal Forum Culturale tenutosi a Bruxelles il 29-30 gennaio 1998, è emerso in modo inequivocabile che il mondo culturale, nel suo insieme e nelle sue diversità, rivendica il proprio ruolo nella costruzione europea.

Il successo e la peculiarità del progetto sono legati a due caratteristiche fondamentali del luogo: quella storica e quella naturalistica e del paesaggio.

Le destinazioni d'uso del complesso Reggia - Mandria, pur se relative a funzioni di grande portata, devono essere nello stesso tempo quanto più compatibili da un lato con il valore architettonico dell'insieme e dall'altro con i principi di tutela del Parco della Mandria, il più esteso relitto forestale della Pianura Padana.

Nel 2001, con il completamento degli interventi già in atto (Castello di Rivoli, Castello di Racconigi, Archivi Storici, Palazzo Reale, il Duomo e la cappella della Sindone, Palazzo Madama, Palazzo Carignano) e con quelli previsti per Venaria Reale e il Borgo Castello della Mandria, il circuito "Regge e Collezioni Reali" potrà essere completato e l'offerta dei suoi servizi sarà a disposizione di una domanda europea inserendosi nell'ambito di un progetto integrato tra le Regge Reali dei principali paesi d'Europa.

L'integrazione del circuito "Regge e Collezioni Reali" in un circuito più ampio che investe le grandi capitali d'Europa avrà effetti positivi su quella domanda di "identità europea" che il processo di integrazione in corso rende sempre più urgente.

Il più consistente beneficio sull'economia regionale derivante dalla realizzazione del progetto è sul settore turistico, in generale, e, più in particolare, su quel segmento della domanda turistica rappresentata dal turismo culturale.

Iniziative culturali, turistiche, nuovi negozi, ristoranti, alberghi, servizi e nuove vie di comunicazione puntano a portare a Venaria ogni mese decine di migliaia di visitatori da tutto il mondo.

L'intervento proposto crea le condizioni per accrescere e stabilizzare l'occupazione dell'area nel settore terziario più qualificato consentendo una maggiore diversificazione nella produzione di reddito a livello regionale. Si accresce, infatti, il peso del settore turistico e, più in generale, del settore terziario più innovativo e dinamico.

Ad oggi, 7 equipes di progettisti internazionali hanno lavorato alla realizzazione di altrettanti progetti di restauro e valorizzazione del Complesso. Verranno realizzati: un museo delle "vicende sabaude", un centro di conservazione e restauro, un ristorante e servizi di accoglienza nella Reggia, verranno risistemati i giardini storici della Reggia e creati impianti tecnologici a servizio della Reggia e del Borgo Castello; in quest'ultimo è

stato progettato un Centro Natura e Paesaggio, un albergo, uno spazio congressi e un mercato di prodotti tipici e per finire, alla Cascina Rubbianetta, un Centro del Cavallo. Molti cantieri sono già avviati e altri saranno presto attivi.

La spesa prevista complessivamente è di circa 139.000.000.000 di lire dei Fondi Europei e di 85.000.000.000 di lire del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, oltre a 140.000.000.000 di lire per le connesse infrastrutture.

Il 10 settembre 1999 è stato sottoscritto l'Accordo di Programma Quadro dagli Enti coinvolti nel Progetto (Ministero BAC, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, Comune di Venaria, Comune di Druento).

In tale documento vengono riportate, oltre ai principi generali, tutte quelle attività collaterali (in cui gli Enti firmatari si sono impegnati congiuntamente e/o singolarmente) necessarie a garantire il successo dell'operazione. In particolare: la viabilità, i trasporti e i parcheggi; il recupero del centro storico; la previsione di un Ente di gestione del Complesso.

E' stato anche avviato uno studio di fattibilità - da parte del MBCA, relativo alla destinazione della Citroniera e della Scuderia Grande.


3. Il recupero ambientale e paesaggistico dei Comuni sedi di residenze sabaude

Accanto al progetto di recupero delle Residenze Sabaude, la Regione Piemonte ha avviato un progetto di recupero ambientale e paesaggistico dei Comuni sedi delle Residenze.

Uno studio di fattibilità ha evidenziato la necessità di una serie di interventi di riqualificazione dei paesaggi e dei centri urbani afferenti le residenze e le pertinenze reali, che rispondono all'esigenza di creare intorno alla cosiddetta "corona di delizie" un vero e proprio circuito turistico - culturale.

Poiché un circuito, per essere definito tale, deve dotarsi di standard qualitativi quali: decoro urbano e paesaggistico adeguati, accoglienza, accessibilità e distinguibilità dei contesti in cui le regge si collocano, lo studio ha definito, attraverso una analisi capillare del territorio, un sistema di progetti coordinati che coinvolgono le amministrazioni locali, oggetto del presente Accordo di Programma (si tratta dei progetti cui si destinano le risorse della Delibera CIPE 14/2000).

Nell'ambito delle strategie di miglioramento della qualità ambientale del paesaggio dell'area metropolitana torinese, con particolare riferimento ai Comuni sedi delle Residenze Sabaude, un progetto specifico denominato "Corona Verde" sarà rivolto alla ricostruzione ed alla riqualificazione delle connessioni fisiche tra gli elementi di riconosciuto valore ecologico e culturale che afferiscono prioritariamente al sistema delle Residenze Sabaude della Provincia di Torino.

L'attenzione progettuale sarà indirizzata alla definizione di un quadro organico di possibilità di fruizione offerta dal territorio, differenziata e verificata in funzione delle peculiarità ed esigenze di tutela naturalistica, paesaggistica e culturale dei luoghi ed alla definizione, in tale contesto, di un piano di mobilità sostenibile.

 

a2. Il Sistema Museale del Piemonte

Il concetto di sistema, può essere applicato anche all'insieme dei musei piemontesi, con un'organizzazione basata su un insieme di relazioni tra i singoli soggetti per la gestione unitaria delle risorse e la valorizzazione patrimoniale, culturale e amministrativo.

Dopo aver circoscritto i diversi insiemi costituenti i sistemi museali, si tratta di individuare quei servizi specializzati che possono venire svolti o essere coordinati - con vantaggi economici e di risultato - da un'unica struttura esterna specializzata per tutte le unità della rete o del sistema.

L'aggregazione dei musei in sistemi può essere più o meno accentuata, di tipo territoriale - geografico ovvero di tipo tematico, con possibili sovrapposizioni e interrelazioni.

I servizi che possono utilmente essere esternalizzati e gestiti in comune, vanno dalla gestione della biglietteria, al marketing, alla didattica, al book shopping.

Nei casi di integrazione più forte, si può arrivare fino all'individuazione di un'unica struttura amministrativa di gestione.

La Regione Piemonte favorisce l'avvio di prime sperimentazioni di sistemi museali, sia territoriali - soprattutto a livello provinciale - sia tematici (musei etnografici).

Alla realizzazione di tali sperimentazioni saranno finalizzati prioritariamente finanziamenti comunitari (LEADER +, INTERREG) e risorse derivanti dalle Delibere CIPE (sia per studi di fattibilità, sia per la realizzazione di reti e sistemi museali o per il completamento dei musei necessari per la realizzazione dei sistemi).

 

a3. Sistema delle Fortificazioni e dei Castelli del Piemonte

Il Piemonte è regione ricca di fortificazioni e di incastellamenti, per ragioni storiche e geografiche. Si tratta di un patrimonio architettonico, ma anche storico e culturale, di grande rilievo, il cui recupero - già in atto - assume numerose valenze.

Se da una parte l'insieme delle fortificazioni costituisce un forte richiamo per un certo tipo di turismo culturale già sviluppato in altri paesi europei, non ne vanno per altro verso dimenticate le potenzialità evocativo - simboliche e didattiche.

La suggestione e la arditezza architettonica di costruzioni come il Forte di Exilles o il Forte di Fenestrelle giustificano di per sé gli investimenti della Regione, che hanno consentito la recente inaugurazione del Forte di Exilles, e che vedono il progressivo recupero del Forte di Fenestrelle, cui partecipa con risorse derivanti dal gioco del Lotto il MBAC. Altrettanto dicasi per il Mastio della Cittadella di Torino, con il Museo Storico Nazionale di Artiglieria, e per la Cittadella di Alessandria, di cui si sta valutando una futura destinazione.

Particolare attenzione verrà altresì riservata ai numerosi castelli piemontesi, sui quali è in atto un consistente programma di recupero: si citano, ad esempio, i castelli di Lagnasco e di Masino, oggetto di interventi previsti dall'Accordo quadro.

Specifici progetti Comunitari (Interreg A, Interreg B Arco Alpino e Mediterraneo) favoriranno la costituzione e la valorizzazione di un Sistema delle Fortificazioni, attraverso la creazione e l'utilizzo di servizi esterni comuni e la creazione di un vero e proprio circuito turistico culturale.

Parte qualificante del progetto sarà la creazione di un vero e proprio circuito didattico. All'interno delle singole fortificazioni potranno essere allestiti spazi didattici, in cui saranno messi a disposizione - per i vari ordini di scuola - prodotti didattici multimediali, in più lingue, che abbiano come tema, partendo dalla storia delle fortificazioni, le vicende dell'arco alpino, estese fino a raccontare la storia delle Alpi come luogo di frontiera e di transito all'interno di una storia europea vista come racconto di conquiste, di invasioni, di liberazioni e di scambi.

Ogni fortificazione inoltre potrà diventare - in un'ottica di valorizzazione dello sviluppo locale del territorio per lo più montano in cui insistono - una vetrina dell'offerta turistica, della cultura locale (folclore, cultura materiale, tradizioni, antichi mestieri) e dell'economia di vallata.

Il progetto potrà contribuire inoltre alla valorizzazione degli elementi conoscitivi derivanti dal patrimonio archivistico e bibliografico.

 

a4. Catalogazione dei Beni culturali

La catalogazione nei suoi diversi livelli di approfondimento (censimento, inventariazione, precatalogazione e catalogazione) riveste un'importanza prioritaria e basilare per la tutela, la gestione, la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale, in quanto qualsiasi azione sul patrimonio culturale può svolgersi correttamente solo sulla base di dati conoscitivi attendibilmente raccolti.

Di conseguenza il Ministero e la Regione Piemonte hanno elaborato e stanno realizzando, anche alla luce del recente accordo tra il MBAC, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per la catalogazione, un programma di catalogazione e costituzione di banche dati dei beni culturali, che costituisce il presupposto per una adeguata e corretta conoscenza del territorio.

Il programma va nella direzione di sostenere le campagne di catalogazione delle raccolte di importanti istituzioni museali della regione, non trascurando gli interventi a favore delle numerose collezioni etnografiche e di cultura materiale esistenti in Piemonte.

A tal fine il MBAC e la Regione si impegnano ad attivare tutti gli strumenti idonei ad una migliore attuazione del summenzionato accordo per la catalogazione. In particolare si valuterà la possibilità di attivare presso la Villa della Regina, a restauro ultimato, servizi integrati di documentazione ed informazione sul patrimonio culturale piemontese.

 

b. Sviluppo dei servizi multimediali nelle biblioteche e potenziamento dei sistemi di valorizzazione, gestione e messa in rete dei beni archivistici

Biblioteche multimediali, archivi e promozione del libro

L'affermarsi della società dell'informazione richiede un adeguamento delle strutture e dei servizi pubblici che da sempre operano nel campo della documentazione e della conoscenza. Biblioteche, archivi e centri di documentazione sono chiamati a rinnovarsi nelle procedure di lavoro, nelle modalità di offerta delle proprie risorse, nella collocazione e organizzazione degli spazi anche in rapporto agli altri servizi sociali di base, nella convergenza, pur garantendo le specificità dei settori, degli strumenti di ricerca e uso del patrimonio conoscitivo e per l'integrazione dei saperi.

Il cambiamento investe anche le tecniche di conservazione, catalogazione e trasmissione dei contenuti, in quanto grazie al digitale e alla rete si creano strumenti professionali nuovi, orientati al servizio diretto all'utente.

Per altro verso, il moltiplicarsi delle informazioni e dei soggetti produttori di informazione richiede agli enti pubblici di mettere in campo iniziative atte a sostenere un uso consapevole di queste fonti soprattutto da parte dei più giovani, cercando di promuovere il libro e la lettura e di salvaguardare i contenuti delle proprie identità e culture.

Nel prendere atto dell'attenzione che le amministrazioni locali e centrali dedicano a questo processo, si vogliono qui delineare alcune linee di lavoro comuni, su cui far convergere tanto gli impegni regionali degli enti locali e dei privati del Piemonte, quanto le risorse comunitarie e ministeriali.

Sei sono gli ambiti di collaborazione:

- la costruzione o la ristrutturazione di biblioteche a forte vocazione multimediale, in linea con lo sviluppo del progetto Mediateca 2000;

- il potenziamento del Servizio Bibliotecario Nazionale e l'avvio della biblioteca digitale;

- la conservazione, tutela e allestimento delle biblioteche ecclesiastiche e di scienze religiose;

- la realizzazione e l'utilizzo di strumenti per la formazione e l'aggiornamento professionale;

- il recupero e la valorizzazione degli archivi sul territorio regionale, anche in organizzazioni multifunzionali, la raccolta e elaborazione di informazioni tratte da fonti d'archivio, la predisposizione di spazi e servizi per gli archivi e in particolare per la valorizzazione degli archivi del Novecento e soprattutto degli archivi del mondo della produzione e lavoro;

- la promozione del libro, e l'organizzazione di iniziative comuni nell'ambito della Fiera del Libro di Torino.

 

b1. Biblioteche multimediali e servizi integrati di documentazione

Gli interventi individuati sono:

- la costruzione della nuova sede della biblioteca civica centrale della Città di Torino nell'area Ex Officine Nebiolo e Westinghouse;

- la costruzione della nuova biblioteca civica della Città di Settimo Torinese, nell'ex area Paramatti;

- la ristrutturazione dell'ex cotonificio Tabasso a Chieri;

- Casale Monferrato, recupero del Castello Medievale di Casale Monferrato.

Gli interventi presentano elementi comuni. I progetti, prevedono in una stessa struttura la biblioteca e l'archivio storico comunale e contemplano, nelle stesse aree, la localizzazione di altre proposte di intrattenimento quali il teatro o il centro di promozione turistica e gastronomica.

L'organizzazione degli spazi è improntata a un principio di grande flessibilità, con particolare attenzione agli spazi di accoglienza e di socializzazione, mentre tutte le zone sono tecnologicamente attrezzate sia per l'integrazione interna che per i collegamenti esterni.

Le città interessate riconvertono funzionalmente zone industriali dismesse e un'importante emergenza architettonica quale il Castello Medievale di Casale Monferrato.

La progettazione delle funzioni terrà conto delle indicazioni che emergeranno dall'avanzamento del Piano d'Azione Mediateca 2000, piano promosso dal MBAC - Direzione Generale per i beni librari e gli istituti culturali, per la cui realizzazione è stato stipulato in data 15/7/1997 il Protocollo d'intesa tra il Ministero, la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, l'Unione Province Italiane e l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia. Le nuove biblioteche costituiranno i primi elementi del circuito piemontese del Piano Mediateche 2000.

La sostenibilità tecnico-territoriale, economica finanziaria, amministrativa e gestionale degli interventi per la biblioteca di Torino sarà valutata nell'ambito dello studio di fattibilità per lo sviluppo del sistema delle biblioteche nell'area metropolitana, studio affidato dalla Regione Piemonte con il concorso delle risorse e secondo le modalità definite dalla delibera CIPE 1998.

Nei prossimi tre anni, si prevede di ottenere, riguardo la biblioteca civica di Torino, la predisposizione del programma generale, l'espletamento di un concorso internazionale per la selezione dei progettisti, la stesura della progettazione di dettaglio. Dalla fine del 2001, sulla base dei risultati dello studio di fattibilità e dell'individuazione del progetto preliminare vincente, saranno considerati gli investimenti necessari per affrontare l'esecuzione dell'opera.

Altre proposte di interventi edilizi andranno definendosi meglio in futuro. Fra queste meritano di essere menzionate: il progetto per la ristrutturazione di un chiostro francescano all'interno di una ex caserma ad Acqui Terme, lo studio per la creazione di un centro servizi bibliotecari ed archivisti sul cuneese nel capoluogo di provincia e le ipotesi per la riorganizzazione degli spazi e dei servizi archivistici, bibliotecari e museali a Biella.

L'insieme di questi nuovi interventi e la presenza nel Piemonte di numerose altre biblioteche già tecnologicamente attrezzate permetterà di realizzare una rete di strutture bibliotecarie progettate per un uso ottimale delle risorse tecnologiche e dei servizi offerti dalle reti bibliotecari nazionali ed internazionali. Tale rete - che già in molte situazioni include la componente documentaria ed archivistica - farà a sua volta parte integrante di quei più ampi circuiti culturali che, come precedentemente illustrato, costituiscono uno degli obiettivi strategici dei prossimi anni.

 

b2. SBN e la biblioteca digitale

Le informazioni sulle biblioteche piemontesi sono disponibili sul sito Internet della Regione e riguardano più di mille biblioteche, mentre il loro patrimonio è descritto (per una parte del posseduto di 89 biblioteche statali, universitarie, civiche e di istituzioni culturali) nel Polo regionale del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN).

Il Polo si è costituito ai sensi del vigente Protocollo di Intesa tra il Ministero per i Beni Culturali, il Ministero per l'Università e la ricerca scientifica e il Coordinamento delle Regioni e rappresenta una delle più significative realtà della rete delle biblioteche italiane.

Apprezzato dagli utenti è il servizio su Internet per l'interrogazione e per la richiesta dei documenti.

L'impegno statale e regionale su questo fronte si concretizzerà su due filoni:

- la catalogazione, secondo gli standard SBN, dei fondi importanti per la storia del Piemonte. Nello specifico si pensa al patrimonio bibliografico delle due biblioteche statali della regione - ed in particolare della Biblioteca Reale di Torino in coerenza con le altre iniziative per la valorizzazione delle Residenze e Collezioni Sabaude - e ai fondi delle biblioteche ecclesiastiche e religiose. Oltre alle biblioteche coordinate dalla Conferenza episcopale piemontese, il progetto interesserà le biblioteche di scienze religiose dell'Università di Torino, le biblioteche degli ordini religiosi, la biblioteca valdese di Torre Pellice, la biblioteca della comunità ebraica e riguarderà anche interventi di digitalizzazione. Sul versante regionale si intende fra l'altro realizzare in questo modo una valida fonte documentaria per il progetto sui luoghi del sacro (cfr. paragrafo lett. d). Per il Ministero l'intervento può costituire un primo momento di applicazione del Protocollo d'intesa sulle biblioteche e sugli archivi ecclesiastici recentemente stipulato con la Conferenza episcopale italiana;

- l'avvio della banca dati di documenti elettronici collegata alle descrizioni bibliografiche SBN e a quelle degli altri beni descritti nella banca dati regionale sui beni culturali. Il Piemonte si propone infatti come esperienza pilota per l'applicazione dei risultati che sono emersi dallo studio di fattibilità sulla biblioteca digitale commissionato dal Ministero. I lavori di riproduzione rispetteranno le indicazioni formulate dagli organismi che si costituiranno nell'ambito del progetto Biblioteca Digitalizzata Italiana. Si individuano due situazioni originali per le strutture e gli enti coinvolti e per i tipi di materiale trattati: la Biblioteca Reale con le sue raccolte iconografiche (fotografie, disegni e stampe) e le biblioteche della Provincia di Cuneo coordinate dalla biblioteca civica di Fossano per la digitalizzazione delle collezioni dei periodici pubblicati nella provincia. Si evidenziano inoltre gli interventi già avviati dalla Biblioteca Nazionale di Torino sia rispetto la digitalizzazione del "Corpus Juvarriano" e dei Balletti di Corte sia rispetto al restauro dei codici bruciati.

Una particolare attenzione sarà rivolta all'integrazione degli strumenti per la catalogazione e la ricerca sui fondi bibliografici con quelli per la descrizione dei fondi archivistici e degli altri beni culturali e per attuare il più ampio raccordo fra il polo SBN, le banche dati del materiale archivistico.

Un nuovo progetto prevede l'avvio di una banca dati di documenti elettronici collegata ai censimenti e alla descrizione dei fondi archivistici. Tale attività si avvarrà delle indicazioni del MBAC e delle Regioni, ai sensi del DPR 112/98, e consisterà nella raccolta di un primo nucleo di documenti d'archivio utili alla ricostruzione della storia del territorio piemontese. Nel corso del 2001 saranno definite le linee di sviluppo del progetto.

 

b2.1. Conservazione, tutela ed allestimento delle biblioteche ecclesiastiche e di scienze religiose

Sono note in Piemonte circa 80 biblioteche appartenenti ad istituzioni ecclesiastiche, ad ordini religiosi e 5 biblioteche facenti capo a confessioni diverse dalla religione cattolica.

Il loro patrimonio è ricco e articolato in una pluralità di specializzazioni e tematiche: accanto a raccolte più propriamente religiose, con fondi databili tra il V ed il XXI secolo, quindi ancora in aggiornamento, sono presenti testi, scientifici ed umanistici, prettamente scolastici, propri di quelle istituzioni che hanno svolto o svolgono tuttora un'attività nel campo dell'educazione superiore.

Questo particolare patrimonio religioso, le cui tematiche riguardano le scienze bibliche e teologiche, la storia ecclesiastica e delle religioni, la filosofia, la storia locale, rappresenta un bene di inestimabile valore sia patrimoniale sia di contenuti da catalogare, riorganizzare, conservare e valorizzare nel suo complesso.

Gli stessi enti religiosi ed ecclesiastici sono ben consci delle necessità e dei costi elevati indispensabili per rendere accessibili e consultabili le loro raccolte; il Ministero per i beni e le attività culturali e la Conferenza episcopale italiana hanno stipulato un'intesa volta a garantire la conservazione e la consultazione del patrimonio librario delle istituzioni ecclesiastiche.

Al fine di analizzare i problemi e trovare soluzioni tecniche e finanziarie adeguate, i rappresentanti delle principali biblioteche del settore (alcuni dei quali fanno parte del gruppo di lavoro costituitosi tra biblioteche dell'area torinese collegate a SBN) si confrontano periodicamente con le politiche e gli indirizzi di programma della Regione.

Si possono enucleare le linee di indirizzo e piani di lavoro comuni su cui far convergere gli impegni del Ministero, dell'amministrazione regionale, degli enti proprietari stessi, dei privati e della CEI. Le decisioni vanno assunte anche alla luce delle determinazioni e delle proposte formulate dal gruppo di lavoro previsto dall'articolo 7 dell'intesa citata in precedenza.

Due sono gli ambiti di collaborazione:

- interventi di tutela e conservazione del patrimonio antico e raro e allestimento delle sedi.

- catalogazione SBN e riproduzione analogica e digitale dei fondi (vedi punto 2.2);

 

b3. Patrimonio documentario e Archivi del Novecento

Interventi sulle sedi degli Archivi di Stato piemontesi e progetto di valorizzazione degli archivi del XX secolo

Il patrimonio archivistico che insiste sul territorio Piemontese ha caratteristiche di particolare rilevanza storiografica per l'intera nazione e per tutti quei paesi che nel corso dei secoli hanno reso i documenti d'archivio testimoni delle loro relazioni.

L'amministrazione archivistica ha investito ed investe risorse finanziarie e capacità professionali nel progettare e mettere in atto strutture di conservazione che valorizzano i pregi monumentali ed artistici degli edifici e dei servizi delle sedi delle istituzioni archivistiche statali; inoltre, nell'ambito delle attività per favorire l'accesso e la fruizione dei documenti, l'amministrazione ha predisposto e sostenuto iniziative sperimentali ed attuative di grande risonanza per approfondire la conoscenza dei contenuti e migliorare la consultazione.

Sono peraltro in corso, oltre agli interventi previsti dal presente Accordo di Programma, lavori di ampliamento e adeguamento delle sedi di Alessandria, Biella, Cuneo e Verbania, per un impegno di sette miliardi nel prossimo triennio.

L'amministrazione regionale interviene da anni per la promozione e la valorizzazione degli archivi attraverso interventi per il censimento e il riordino degli archivi storici comunali, di enti ecclesiastici e di istituzioni culturali, per la diffusione in rete delle informazioni, per il restauro e la digitalizzazione dei documenti e per la ristrutturazione e l'adeguamento tecnologico delle sedi. Nel triennio si prevede un impegno finanziario, oltre a quello previsto in accordo, di più di quattro miliardi.

Il progetto per la valorizzazione degli archivi del XX secolo vuole promuovere la migliore tutela, conservazione e valorizzazione degli archivi formatisi in Piemonte nel corso del secolo appena concluso, attorno all'attività delle amministrazioni locali, delle imprese e delle istituzioni, e delle personalità sindacali, politiche e culturali.

In particolar modo, riconoscendo e confermando la vocazione di Torino come città del lavoro e dell'industria, si intende costituire un polo archivistico che offra i suoi servizi alle istituzioni culturali che conservano documenti della memoria del lavoro, ai sindacati e alle aziende.

Il Centro, oltre ad essere una sede per la conservazione di fondi archivistici a rischio di dispersione, deve diventare il punto di riferimento per la ricerca, produzione e diffusione, anche in rete, di informazioni e conoscenze su questi tipi di archivi e si qualificherà come un centro per l'offerta di servizi professionalmente qualificati per il riordino, la gestione e la valorizzazione della documentazione.

Il progetto ha già riscosso il formale interessamento del MBAC - Direzione Generale per gli Archivi, delle istituzioni e delle aziende piemontesi e verrà portato avanti tramite un accordo fra il Ministero, la Regione Piemonte, il Comune di Torino, la Provincia di Torino e la Camera di Commercio.

I requisiti e le specifiche degli interventi e dei servizi saranno concordati fra le Amministrazioni statali competenti, la Regione Piemonte e i soggetti interessati.

 

b4. Promozione del libro

La promozione della lettura è un nuovo fertile terreno di collaborazione tra la Regione e il Ministero, che in questo campo ha recentemente riorganizzato le proprie competenze e strutture.

La Regione Piemonte, anche in considerazione del ruolo che gli scrittori e le prestigiose case editrici del Piemonte hanno giocato e giocano nella vita culturale del paese, ha fatto del tema del libro un punto qualificante della propria politica. La sua azione si è in particolare rivolta a promuovere - insieme alle biblioteche, gli enti locali, le imprese e le associazioni e istituzioni culturali - momenti di diretto contatto del pubblico con i libri e i prodotti multimediali.

A tredici anni dalla sua prima edizione è indubitabile che la Fiera del libro di Torino, per affluenza di pubblico e per la qualità degli incontri e delle proposte agli addetti ai lavori, sia diventata un evento di portata nazionale e internazionale.

La Fondazione per il libro, la musica e la cultura è costituita dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino e dal Comune di Torino.

Nell'ambito delle attribuzioni previste dall'articolo 10 del D.Lgs. 368/98, il Ministero verificherà la possibilità di una sua partecipazione.

 

c. La Scuola nazionale di Cinema

In funzione della creazione sul territorio delle nuove professionalità richieste da ipotesi di sviluppo del settore della produzione multimediale legata a progetti culturali, si è stipulata una convenzione tra la Regione Piemonte e la Scuola Nazionale di Cinema che prevede, in una fase iniziale, il trasferimento in Piemonte del Dipartimento di animazione classica e computerizzata con sede in Torino.

Sul territorio regionale viene così a dislocarsi un punto di eccellenza nazionale per l'alta formazione professionale in un settore trainante della produzione audiovisiva, che può essere sinergicamente correlato, da un lato con le realtà produttive e di ricerca già presenti sul territorio (dal Centro di produzione RAI agli studi di post-produzione video), mentre d'altro canto può interagire con le stesse necessità di produzione

multimediale connesse allo sviluppo e alla comunicazione del sistema museale piemontese.

La collaborazione con la Scuola Nazionale di Cinema, dopo la necessaria fase d'avvio, potrà prevedere un ampliamento dell'offerta formativa aprendosi ad altre discipline settoriali legate alle professionalità audiovisive e multimediali.

Il Ministero, e la Regione confermano l'orientamento di insediare la sezione piemontese della Scuola Nazionale di Cinema, in appositi spazi da individuarsi nella restaurata Reggia di Venaria, in attuazione di quanto già previsto nella citata Convenzione tra la Regione Piemonte e la Fondazione Scuola Nazionale del Cinema, senza oneri diretti a carico del MBAC e nei limiti dei contributi erogati alla SNC ai sensi dell'art. 3 del D.Lgs. 16 novembre 1997, n. 426.

 

d. I Luoghi del Sacro: Santuari, Abbazie e Sacri Monti

Il progetto prevede interventi di ricerca, studio, recupero e promozione culturale in funzione di una valorizzazione delle potenzialità delle zone interessate da presenze abbaziali (Sacra di San Michele, Abbazia di Novalesa, Sant'Antonio di Ranverso, Santa Maria di Vezzolano, Santa Giustina di Sezzadio, Santa Maria di Staffarda a Revello, ecc.), dai Sacri Monti (Varallo, Crea, Orta, Domodossola, Ghiffa, Belmonte), presenza d'eccezione in una vasta area del territorio piemontese, in particolare nelle sue province orientali e dai santuari che vedono coinvolta tutta la regione con presenze architettoniche e religiose rilevanti: dai più noti santuari d'Oropa e Vicoforte ad una ricca e variegata articolazione di edifici religiosi in tutte le otto province del Piemonte.

Gli interventi di recupero e di valorizzazioni degli edifici dovranno essere accompagnati da interventi di salvaguardia del paesaggio naturale in cui tali realtà sono collocate: si tratta in molti casi di parchi o aree protette, di alto valore naturalistico e simbolico, cui le realtà religiose sono strettamente correlate.

Inoltre dovranno essere previste attività didattiche, che potranno accostare il momento religioso e spirituale ad un'educazione al rispetto ed alla conoscenza dell'ambiente Naturale.

Pure importante potrà essere la valorizzazione di alcuni prodotti locali, con particolare riguardo alle erbe officinali, o ad altre produzioni e manufatti legati alla vita ed alle tradizioni degli ordini monastici.

 

ALLEGATO 2

 

N.

Titolo intervento

Comune e Provincia

Fonti di finanziamento

2001

2002

2003

&...

Totale

RESIDENZE

SABAUDE

1

La Mandria

Venaria (TO)

Regione:

Bilancio regionale

2

2

2

6

Docup 2000-2006

12

12

16

40

Totale

2

14

14

16

46

2

Reggia Venaria

Venaria (TO)

Stato:

CIPE 135/99

17,3

17,3

CIPE 142/99

5

20

20

45

Min BBCC L.662/96

10

5

15

Regione:

Docup 2000-2006

10

10

25

45

Totale

32,3

35

30

25

122,3

3

Recupero ambientale e paesaggistico

Venaria (TO)

Stato:

CIPE 142/99

1

1

2

CIPE 14/2000

2

2

4

Regione:

Bilancio regionale

1

1

2

Comuni:

Comune di Venaria

1

1

Totale

1

5

3

9

4

Complesso di Stupinigi

Nichelino (TO)

Stato:

Min BBCC L.662/96

1

0,5

0,5

2

Min BBCC L.388/2000

3

3

CIPE 14/2000

6

6

Regione:

Bilancio Regionale

1,5

1,5

Docup 2000-2006

5

10

20

35

Privati:

Fondazione Cassa

Risparmio Torino

7

5

12

Ordine Mauriziano

8

8

Totale

5,5

18,5

23,5

20

67,5

5

Agliè

Agliè ( TO)

Stato:

CIPE 142/99

3

3

Min BBCC L. 389/2000

0,4

0,5

0,6

1,5

Privati:

Compagnia San Paolo

2

3

5

10

Totale

2,4

6,5

5,6

14,5

6

Recupero ambientale e paesaggistico

Agliè ( TO)

Stato:

 

CIPE 142/99

2

2

Totale

2

2

7

Moncalieri

Moncalieri (TO)

Stato:

CIPE 142/99

3

3

Regione:

Bilancio Regionale

0,5

0,5

1

Docup 2000-2006

5

5

Totale

8,5

0,5

9

8

Recupero ambientale e paesaggistico

Moncalieri (TO)

Stato:

 

CIPE 142/99

2

2,2

3

7,2

Comuni:

Comune Moncalieri

1

1

2

Totale

2

3,2

4

9,2

9

Castello di Rivoli

Rivoli (TO)

Regione:

Bilancio Regionale

1

1

2

Totale

1

1

2

10

Recupero ambientale e paesaggistico

Rivoli (TO)

Stato:

 

CIPE 142/99

2

2

CIPE 14/2000

1

1

2

Comuni:

Comune Rivoli

Totale

1

1

2

11

Museo Egizio

Torino

Privati:

2

2

2

6

Compagnia San Paolo

3

3

Totale

3

3

12

Palazzo Madama

Torino

Comuni:

Comune Torino

10

10

20

Privati:

Fondazione Cassa Risparmio Torino

2

3

5

10

Totale

2

13

15

30

13

Palazzo Reale

Torino

Privati:

Fondazione Cassa Risparmio Torino

2

5

7

Compagnia San Paolo

3

3

Totale

2

8

10

14

Galleria Sabauda

Torino

Stato:

Min. BBCC L. 388/2000

1

1

Privati:

Fondazione Cassa Risparmio Torino

6

6

Compagnia San Paolo

3

6

9

Totale

1

3

12

16

15

Museo Risorgimento

Torino

Stato:

Min. BBCC L. 388/2000

3

3

Regione:

Bilancio regionale

1

1

2

Privati:

Compagnia San Paolo

5

5

10

Totale

3

6

6

15

16

Armeria Reale

Torino

Privati:

Fondazione Cassa Risparmio Torino

3

3

Totale

3

3

17

Villa della Regina

Torino

Stato:

Min. BBCC L. 662/1996

5

3

10

18

Regione:

Bilancio regionale

1

2

1

4

Privati:

Fondazione Cassa Risparmio Torino

7,5

7,5

Compagnia San Paolo

7,5

7,5

Totale

21

5

11

37

18

Castello del Valentino

Torino

Regione:

Bilancio regionale

1

0,5

0,5

2

Privati:

Fondazione Cassa Risparmio Torino

2

2

4

Totale

3

0,5

2,5

6

19

Basilica di Superga

Torino

Regione:

Bilancio regionale

0,5

0,5

1

Totale:

0,5

0,5

1

20

Castello di Racconigi

Racconigi (CN)

Stato:

Min. BBCC L. 662/1996

6

5

7

18

Regione:

Bilancio regionale

1

1

Privati:

Fondazione Cassa Risparmio Torino

5

5

10

Totale

6

11

12

29

21

Recupero ambientale e paesaggistico

Racconigi (CN)

Stato:

CIPE 14/2000

2

2

4

Totale

2

2

4

22

Reggia Valcasotto

Pamparato(CN)

Regione:

Bilancio regionale

1

2

3

6

CIPE 142/99

0,4

0,4

Docup 2000-2006

5

5

Privati:

Fondazioni Casse Risparmio Torino e Cuneo

1

1

2

Provincia Cuneo

1

1

Totale

1,4

9

4

14,4

23

Recupero ambientale e paesaggistico

Pamparato(CN)

Stato:

CIPE 14/2000

1

1

2

Comuni:

Comune Pamparato

0,25

0,25

0,5

Privati:

Fondazione Cassa Risparmio Cuneo

0,5

0,5

1

Totale

1,75

1,75

3,5

24

Castello di Govone

Govone (CN)

Stato:

CIPE 14/2000

3

3

Totale

3

3

25

Recupero ambientale e paesaggistico

Govone (CN)

Stato:

CIPE 14/2000

2

1

3

Totale

2

1

3

SISTEMA MUSEALE

26

Museo del ciclismo

Novi Ligure(AL)

Stato:

CIPE 142/99

3,5

3,5

Regione:

Bilancio regionale

1

1

Totale

1

3,5

4,5

27

Museo della ceramica

Mondovì (CN)

Stato:

Min.BBCC d.lgs.490/99

1

1

Regione:

Bilancio regionale

0,5

0,5

1

Privati:

Compagnia San Paolo

0,6

0,6

Totale

0,5

0,5

1,6

2,6

28

Museo della seta

Caraglio (CN)

Stato:

CIPE 14/2000

1,5

1,5

Totale

1,5

1,5

29

Certosa Reale

Collegno (TO)

Regione:

Bilancio regionale

5

5

DOCUP 2000-2006

5

5

10

Totale

5

10

15

30

Castello di Masino

Caravino (TO)

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

0,5

0,5

0,5

1,5

Totale

0,5

0,5

0,5

1,5

FORTIFICAZIONI

E CASTELLI

31

Forte di Exilles

Exilles (TO)

Regione:

Bilancio regionale

0,7

2,3

3

6

Totale

0,7

2,3

3

6

32

Forte di Fenestrelle

Fenestrelle(TO)

Stato:

Min. BBCC L. 388/2000

2

2

Regione:

Bilancio regionale

0,2

0,2

0,2

0,6

Privati:

Compagnia San Paolo

1

2,5

2,5

6

Totale

3,2

2,7

2,7

8,6

33

Castello di Lagnasco

Lagnasco (CN)

Stato:

CIPE 14/2000

2,5

2

4,5

Totale

2,5

2

4,5

34

Castello Adelaide

Susa (TO)

Regione:

DOCUP 2000-2006

4

4

2

10

Privati:

Compagnia San Paolo

2,5

2,5

5

Totale

6,5

6,5

2

15

SBN E BIBLIOTECHE DIGITALI

35

Biblioteca civica

e archivio

Settimo Torinese (TO)

Stato:

CIPE 142/99

2

2

4

Regione:

Bilancio regionale

1

1

Comuni:

Comune Settimo T.

3

3

4

10

Totale

6

5

4

15

36

Biblioteca civica

e archivio

Chieri (TO)

Stato:

CIPE 142/99

2,5

2,5

Regione:

Bilancio regionale

0,5

0,5

0,5

1,5

Comuni:

Comune di Chieri

1

1

1

3

Privati:

Fondazioni

1,5

1

2,5

Totale

4

3

2,5

9,5

37

Biblioteca civica

e archivio

Casale Monferrato (AT)

Stato:

Min. BBCC L. 400/2000

2

2

4

Regione:

Bilancio regionale

0,5

0,5

0,5

1,5

Comuni:

Comune di Casale M.

1,5

1,5

1,5

4,5

Totale

4

4

2

10

38

Catalogazione Biblioteca Reale

Torino

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

0,2

0,3

0,3

0,8

Totale

0,2

0,3

0,3

0,8

39

Digitalizzazione Biblioteca Reale

Torino

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

0,6

0,6

1,2

Totale

0,6

0,6

1,2

40

Catalogazione Biblioteca Nazionale

Torino

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

1,33

0,5

1,83

Totale

1,33

0,5

1,83

41

Digitalizzazione

Biblioteca Nazionale

Torino

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

0,587

0,587

Totale

0,587

0,587

42

Digitazione Periodici Cunese

Fossano (CN)

Regione:

Bilancio regionale

0,4

0,4

Privati:

Fondazioni

0,4

0,4

Totale

0,4

0,4

0,8

RESTAURO CODICI BRUCIATI

43

Rest. codici bruciati Biblioteca nazionale

Torino

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

4

4,12

1,442

9,562

Totale

4

4,12

1,442

9,562

BIBLIOTECHE ECCLESIASTICHE

44

Conservazione, allestimento

Regione:

Bilancio regionale

1,5

1,5

1,5

4,5

Privati:

Fondazioni

1

1

Totale

1,5

2,5

1,5

5,5

45

Catalogazione, digitalizzazione

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

0,2

0,5

0,5

1,2

Regione:

Bilancio regionale

0,6

0,7

0,5

1,8

Privati:

Fondazioni

1

1

Totale

0,8

2,2

1

4

ARCHIVI

46

Archivio di Stato

Torino

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

3

3

6

Totale

3

3

6

47

Archivio di Stato - Sala mostre ex Chiesa S. Anna

Asti

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

1

1

Totale

1

1

48

Archivio di Stato -

Sede ex Convento

S. Anna

Asti

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

2,5

2,5

Totale

2,5

2,5

49

Archivio di Stato -

nuova Sede

Novara

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

1,1

1,1

Totale

1,1

1,1

50

Archivio di Stato

Vercelli

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

1,5

2

1

4,5

Totale

1,5

2

1

4,5

51

Archivio di Stato -

Sezione ex Manifattura Rotondi

Varallo (VC)

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

1

2

1

4

Totale

1

2

1

4

52

Casa degli archivi -

Allestimento

Torino

Regione:

Bilancio regionale

1

1

2

Privati:

Fondazioni

1

1

Totale

2

1

3

TOTALE GENERALE

Stato:

Min. BBCC L. 662/96

33,4

30,937

24,442

88,779

Min. BBCC L. 388/2000

9

9

Min. BBCC L. 389/2000

0,4

0,5

0,6

1,5

Min.BBCC d.lgs.490/99

1

1

Min. BBCC L. 400/2000

2

2

4

CIPE 135/99

17,3

17,3

CIPE 142/99

14,9

36,7

23

74,6

CIPE 14/2000

4

16

10

30

Regione:

Bilancio regionale

14,9

18,7

21,2

54,8

DOCUP 2000-2006

46

41

63

150

Comuni:

5,5

18,75

18,75

43

Province:

1

1

Privati:

130,5

Fondazioni ex bancarie

(Compagnia San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio)

28

39,4

55,1

122,5

Ordine Mauriziano

8

8

Totale

129,4

209,987

203,092

63

605,479

 



Note

[*] Il testo qui pubblicato si basa sul materiale disponibile sul sito internet della regione Piemonte, materiale rispetto a cui si sono operate minime correzioni formali al fine di rendere più scorrevole la lettura (ad esempio, nell'originale la numerazione dei commi all'interno dei singoli articoli presenta talune imperfezioni).



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